Calabria: allarme per le cure ai disturbi alimentari

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Disturbi alimentari in Calabria: richiesta di maggiore sostegno alle strutture locali e urgente intervento della regione per garantire la continuazione dei servizi essenziali

Daniela Bonofiglio, professoressa ordinaria all’Università della Calabria (Unical) e specialista in Endocrinologia, ha lanciato un appello alle istituzioni regionali, unendosi al coro di richieste provenienti dalla società Biolife di Cosenza e dai pazienti che vi sono in cura. La docente, ha sottolineato la necessità di garantire un accesso adeguato alle cure per i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione, esortando la Regione Calabria a sostenere le strutture locali come la Biolife.

Il centro medico Biolife, attivo dal 2008 e accreditato dal 2009, offre prestazioni di riabilitazione per pazienti con problematiche neurologiche e muscolo-scheletriche. Dal 2016, ha esteso i suoi servizi anche ai pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare (DCA), cercando di garantire assistenza attraverso l’accreditamento con l’Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Cosenza. Tuttavia, come denunciato dal suo amministratore unico Ettore Caroselli, nonostante l’accreditamento ottenuto nel dicembre 2023, l’ASP di Cosenza non ha ancora stipulato il contratto necessario per l’acquisto di queste prestazioni, costringendo la Biolife a sospendere i servizi ai pazienti con DCA. Questa situazione ha suscitato preoccupazioni tra i pazienti e i loro familiari, i quali temono per la continuità delle cure.

La professoressa Bonofiglio ha evidenziato come la crescente domanda di cure per una vasta gamma di patologie legate all’alimentazione e la loro insorgenza in età sempre più precoce richiedano un’attenzione particolare da parte delle istituzioni regionali. «È essenziale che le strutture accreditate possano operare senza interruzioni, garantendo così la salute mentale e fisica dei pazienti, che hanno il diritto di essere curati nel proprio territorio» ha dichiarato Bonofiglio.

La docente ha poi sottolineato l’entità del problema a livello nazionale, dove si stima che circa 3 milioni di persone soffrano di disturbi alimentari, con un’incidenza maggiore tra i giovani di età compresa tra i 12 e i 25 anni, e in particolare tra le donne. Questi disturbi, che includono condizioni come anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, presentano gravi rischi per la salute mentale e fisica dei pazienti, con possibili complicazioni endocrinologiche che vanno dalla perdita delle mestruazioni e riduzione della densità ossea, fino all’insulino-resistenza e all’aumento del rischio di diabete di tipo 2.

Bonofiglio ha infine evidenziato l’importanza di un approccio multidisciplinare e integrato nella diagnosi e trattamento dei DCA, nonché la necessità di sensibilizzare la popolazione e migliorare le risorse disponibili per il trattamento di queste patologie. «Il Centro Sanitario dell’Università della Calabria – ha concluso la docente – è fortemente impegnato in questa direzione, svolgendo un ruolo cruciale nella prevenzione e promozione della salute sia all’interno della comunità accademica che nella popolazione generale».

L’appello della professoressa Bonofiglio si unisce dunque a quello dei pazienti e delle loro famiglie, nella speranza che la Regione Calabria intervenga prontamente per garantire continuità e adeguato sostegno alle strutture sanitarie del territorio, come la Biolife, impegnate nella lotta contro i disturbi alimentari.

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