“Basta nomine, carriere in base ai titoli. La Sibaritide non sia più portatrice d’acqua per gli altri”
I casi pediatria e ostetricia sono solo la rappresentanza massima di un malessere. I problemi della nostra sanità affondano le loro radici negli anni.
“L’eccessiva commistione fra sanità e politica, con le carriere di medici e dirigenti annodate al potentato di turno, hanno fatto ripiegare su sé stesso un servizio sanitario che fino a pochi anni fa riusciva a rispondere alle esigenze del territorio”. Il coordinatore regionale dei verdi, Giuseppe Campana, interviene sulla vicenda di stretta attualità in queste ore, la temuta chiusura dei reparti di pediatria e ostetricia presso l’ospedale di Corigliano ed invita ad una seria riflessione. “Le carriere – dichiara – siano su base meritocratica e non politica che da decenni, ormai, inquina gli ospedali e soprattutto i servizi dirigenziali. Sin quando dirigenti, funzionari, saranno nominati con chiamata diretta dall’organo politico e le scelte non si baseranno sui altri criteri, quali i titoli acquisiti in carriera e sulla meritocrazia, l’offerta sanitaria sarà sempre più carente”.
Il massimo dirigente dei Verdi calabresi, nel particolare, cita anche “le carriere fulminee nel locale distretto sanitario e nei nostri ospedali, i trasferimenti dei reparti – dice – legati a primari compiacenti alla parte politica di turno. Tutto questo, in barba ai cittadini, gli utenti finali sui quali pesa il disservizio”.
La Piana di Sibari annovera i livelli essenziali di assistenza più bassi d’Italia con meno di un posto letto ogni mille abitanti. L’ospedale della Sibaritide poi è fermo alla recinzione dei cantieri ed anche un banale passaggio di consegne fra le ditte che dovrebbero costruirli, si trasforma in un calvario per chissà quanti altri anni.
Campana, in ultimo, rivolge un appello ai cittadini: “A breve le urne consegneranno a questa regione un nuovo governo. Mi auguro che i cittadini della Piana di Sibari esprimano un voto consapevole ed anche per tutto quanto sta accadendo in questi anni, non si prestino più a fare i portatori d’acqua per gli altri”.