Siè svolto oggi nella sala conferenze dell’Hotel “Perla del Porto” di Catanzaro il convegno sul tema “Il Focolaio di Chikungunya in Calabria: criticità e prospettive” organizzato dal Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Catanzaro, diretto dal dott. Giuseppe De Vito e l’Istituto Superiore di Sanità.
Il rischio crescente legato alle malattie di importazione come chikungunya, dengue e zika e i recenti focolai autoctoni di chikungunya verificatisi alla fine della scorsa estate in Italia, come quello di Guardavalle Marina, sono argomenti di stretta attualità che si è ritenuto opportuno approfondire attraverso un convegno dedicato, che ha previsto relazioni frontali, tavola rotonda e un confronto/dibattito tra partecipanti e relatori.
Un appuntamento fortemente voluto dall’Istituto Superiore di Sanità e dal suo Direttore del Dipartimento delle malattie infettive dr Gianni Rezza.
La chikungunya è una malattia virale, caratterizzata da febbre e forti dolori, che viene trasmessa all’uomo da zanzare infette.
I vettori competenti per il virus chikungunya sono Aedes aegypti e Aedes albopictus, due specie attive durante il giorno che possono trasmettere anche altre importanti arbovirosi come dengue, febbre gialla e zika. Nei paesi non endemici, queste malattie a trasmissione vettoriale sono prevalentemente infezioni d’importazione e sono una diretta conseguenza del crescente numero di viaggiatori internazionali provenienti da aree endemiche.
In Europa la prima epidemia di chikungunya si è verificata in Italia nel 2007, ed in seguito altri focolai sono stati segnalati in Francia nel 2010, 2014 e 2017. La scorsa estate il virus chikungunya ha causato due focolai epidemici, nel Lazio ed in Calabria, con un totale di 270 casi di infezione confermati.
Un’adeguata prevenzione di possibili catene di trasmissione autoctona si basa principalmente sulla sorveglianza dei casi umani e sul controllo dei vettori.
L’informazione alla popolazione, relativamente alle corrette norme di comportamento per contrastare la diffusione dei vettori, risulta sicuramente uno strumento determinante per una efficace prevenzione.
In Italia è attivo dal 2010 un Piano Nazionale di sorveglianza e risposta alle arbovirosi trasmesse da zanzare della specie Aedes, con particolare riferimento ai virus chikungunya, dengue e zika. La sorveglianza dei casi importati di malattia si estende per tutto l’anno. Tuttavia, nel periodo di maggiore attività vettoriale (giugno-ottobre) il sistema di sorveglianza deve essere potenziato, in termini di tempestività e sensibilità, su tutto il territorio nazionale, per permettere l’identificazione rapida dei casi, ai fini dell’adozione immediata delle necessarie misure di controllo per ridurre il rischio di trasmissione.