Il cardiac contractility modulation (Ccm) trasforma la terapia dello scompenso cardiaco a Rossano, elevando il reparto di cardiologia ai massimi standard europei di eccellenza medica
Nell’ambito della Cardiologia dell’Ospedale di Rossano, è stato recentemente introdotto un intervento innovativo che segna un significativo passo avanti nella terapia dello scompenso cardiaco. Si tratta del Cardiac Contractility Modulation (Ccm), il quale è stato impiantato con successo su un paziente di 58 anni affetto da scompenso cardiaco refrattario. Questo intervento di altissima specializzazione posiziona la Cardiologia dell’Ospedale di Rossano ai vertici degli standard europei, rappresentando una pietra miliare nel percorso di cura dei pazienti cardiaci.
La notizia è stata diffusa dal reparto di Cardiologia dell’ospedale “Giannettasio”, guidato dalla dottoressa Silvana De Bonis, che ha sottolineato l’importanza di questo intervento di alta specializzazione. Il Primario del reparto, Silvana De Bonis, ha elogiato la tempestività dell’intervento, attribuendo il successo anche alla collaborazione preziosa della Ingegneria clinica diretta dal dottor Antonio Capristo.
Il Direttore Generale, dottor Antonello Graziano, ha ricevuto un plauso speciale per il costante sostegno e per aver permesso al reparto di raggiungere i massimi standard europei di assistenza. Grazie a questa spinta all’innovazione, il reparto ha potuto offrire ai pazienti un trattamento all’avanguardia come il Ccm.
La terapia Cardiac Contractility Modulation, spiega la dottoressa De Bonis, rappresenta una tecnologia innovativa finalizzata a perfezionare la contrattilità del cuore affetto da scompenso cardiaco. Questo avviene attraverso la stimolazione del muscolo cardiaco mediante impulsi elettrici ad alto voltaggio. A differenza dei pacemaker, il Ccm non mira a generare il battito cardiaco, bensì a rimodulare il metabolismo del calcio.
La stimolazione Ccm agisce sulla riattivazione graduale di geni e proteine che regolamentano il rilascio di calcio nella cellula cardiaca. Ciò incrementa la disponibilità di calcio, migliorando la funzione cardiaca e contribuendo a pompare efficacemente il sangue nel sistema circolatorio. Importante sottolineare che il Ccm non sostituisce il pacemaker, ma si rivolge a pazienti con scompenso cardiaco che non traggono beneficio dalle terapie mediche convenzionali.
Il dispositivo Ccm, oltre a offrire un’elevata longevità della batteria (15 anni), si distingue per la sua innovativa tecnologia che consente la ricarica dall’esterno mediante una bobina ad induzione posta in prossimità del dispositivo. Il paziente, sottoposto a questo intervento pionieristico, è stato recentemente dimesso e gode di buona salute, confermando il successo di questa innovativa terapia cardiovascolare.