Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale dell’associazione: ” All’Ospedale di Catanzaro, più che avvocati, servono medici ed infermieri”
Non sembra essere nato sotto i migliori auspici il Concorso pubblico, per titoli ed esami, per la copertura, a tempo indeterminato ed a tempo pieno, per la copertura di 2 posti di Dirigente Avvocato presso l’Azienda Ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.
Lo scorso 27 giugno, forse a causa del clamore mediatico sollevato, le prove erano state rinviate a data da destinarsi “A causa dell’indisponibilità di un componente della Commissione”.
Erano rimasti soltanto in 4 ad aver superato la prova scritta: Andrea Consoli, Maria Chiara Paone, Florenza Russo ed Elga Rizzo. Come spesso accade sui nomi c’è sempre qualcuno che sussurra inconfessabili aiutini…ma su di uno, in particolare, si è arrivati ad ipotizzare, addirittura, l’esistenza di un conflitto di interessi.
Si tratta dell’Avv. Elga Rizzo, già Direttore Generale proprio del Pugliese-Ciaccio, quindi Direttore amministrativo dell’ASP di Vibo Valentia, successivamente Direttore Amministrativo dell’ASP di Catanzaro fino ad “autonominarsi” Direttore Generale.
Neppure l’onta dello scioglimento per infiltrazioni mafiose è riuscito ad oscurare la sua stella, infatti attualmente svolge le funzioni di confermatissimo Direttore Amministrativo dell’ASP “infiltrata & commissariata” di Catanzaro. Il tutto malgrado non sia dipendente dell’Asp e, pertanto, con costi aggiuntivi.
Ma torniamo al concorso. Si narra che della sua organizzazione ebbe ad occuparsene proprio il marito della candidata Rizzo, Dott. Vittorio Preianò, addetto al personale dell’Azienda Pugliese-Ciaccio, almeno fino a quando il Governatore non ha deciso di nominarlo Direttore Generale dell’Asp di Reggio Calabria.
Purtroppo con il “Decreto Calabria” il buon Prejanò viene rimosso dal ruolo di Direttore Generale. Tuttavia niente paura, il Dott Prejanò diventa consulente presso il Dipartimento Salute della Regione mentre l’Avv. Rizzo continua ad essere Direttore Amministrativo.
Secondo il Codacons è legittimo porsi l’interrogativo se sussistano o meno conflitti d’interesse tali da inficiare il risultato del concorso.
Ciò in ragione di rapporti personali e professionali – sostiene Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale dell’associazione a tali da ingenerare il sospetto che il candidato sia giudicato non in base al risultato delle prove, bensì in virtù delle conoscenze personali.
Per questo motivo l’Associazione ha chiesto l’intervento del Ministro ed confida che il Presidente della Commissione esaminatrice, Dott. Antonio Mantella, voglia sospendere le prove in attesa degli invocati chiarimenti. In fondo – conclude Di Lieto – all’ospedale di Catanzaro, più che avvocati, servono medici ed infermieri.