Dalla ricerca dell’Unical: Il NanoBEO, farmaco innovativo a base di bergamotto, avanza verso la cura di demenza e cerebrolesioni con promettenti risultati clinici
Una speranza concreta si profila all’orizzonte per il trattamento di patologie neurologiche gravi come la demenza e le cerebrolesioni, grazie a un innovativo farmaco sviluppato a partire dall’olio essenziale di bergamotto. Dopo anni di ricerca e sperimentazione, il progetto condotto dall’Università della Calabria (Unical) è giunto all’ultima fase di verifica clinica. Se i risultati attuali saranno confermati, il prodotto, denominato nanoBEO, sarà pronto per la commercializzazione.
Il progetto, selezionato dalla Regione Calabria come esempio di collaborazione tra ricerca accademica e imprese nell’ambito dell’iniziativa INGEGNO, vede la partecipazione dell’Istituto Sant’Anna per le gravi cerebrolesioni di Crotone. La ricerca è stata presentata recentemente nel Centro Congressi “Beniamino Andreatta” dell’Unical, alla presenza di rappresentanti di Fincalabra, l’agenzia regionale che ha sostenuto l’iniziativa.
Il fulcro della ricerca, denominata RIABEO, si concentra sul miglioramento dei processi neuro-riabilitativi attraverso un sistema nanotecnologico innovativo che rilascia l’olio essenziale di bergamotto. Secondo i ricercatori Damiana Scuteri e Loris Pignolo, coordinatori del progetto, i primi risultati sono incoraggianti. In particolare, l’uso di nanoBEO ha dimostrato una significativa riduzione dell’agitazione (del 30%) e del dolore (del 45%) in pazienti con demenza severa non comunicativi, come emerso dai test Cohen & Mansfield e I-MOBID2.
Questi progressi sono stati accolti con entusiasmo dai tecnici valutatori di Fincalabra, che hanno elogiato l’innovatività del progetto, ormai prossimo alla fase di trasferimento in clinica. La pubblicazione dei risultati su una rivista scientifica indicizzata è attualmente in corso, aprendo la strada a un possibile sviluppo industriale del farmaco.
Le ricerche sulle proprietà terapeutiche del bergamotto presso l’Unical affondano le radici nel 2004, grazie agli studi pionieristici del professor Giacinto Bagetta, in collaborazione con università italiane e giapponesi. Nel 2022, il progetto ha ottenuto un finanziamento significativo nell’ambito del programma Por Calabria, che ha consentito di portare avanti la fase di validazione finale.
«Questo risultato è il frutto di un lungo e complesso percorso di ricerca», ha dichiarato il professor Bagetta, sottolineando l’importanza del supporto di Fincalabra e delle numerose collaborazioni coinvolte. Tra i ringraziamenti, un ruolo di primo piano è stato attribuito ai ricercatori dell’Unical, dell’Istituto Sant’Anna e all’Area della Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Impatto Sociale (ARIIS). Fondamentale, inoltre, è stato il contributo del Dipartimento di Farmacia SSN e del personale sanitario delle strutture che hanno partecipato volontariamente alla ricerca.
Questo progetto rappresenta un passo significativo nel campo delle terapie innovative per patologie neurologiche e potrebbe offrire nuove speranze ai pazienti affetti da demenza e cerebrolesioni, patologie che finora non hanno trovato risposte terapeutiche efficaci.
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