Decreto Calabria: oltre 4.900 assunzioni di medici in 5 anni

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Decreto Calabria: oltre 4.900 medici specializzandi assunti in cinque anni, ma le criticità legate alle strutture e all’accreditamento rischiano di limitare il successo del provvedimento

Il Decreto Calabria, introdotto per favorire l’assunzione di medici specializzandi nel Sistema Sanitario Nazionale (SSN), ha portato a risultati significativi, con quasi 5.000 assunzioni in cinque anni. Secondo uno studio condotto da Anaao Giovani, che ha incrociato i dati della Fondazione Onaosi con quelli del Conto Annuale del Tesoro, nel periodo 2018-2023 sono stati assunti 4.955 medici specializzandi, con un aumento del numero assoluto e della percentuale di assunzioni. Se nel 2018 le assunzioni rappresentavano solo il 4,5% del totale, nel 2023 la quota è salita al 32,9%, con segnali di ulteriore crescita nei prossimi anni.

L’analisi condotta dai rappresentanti di Anaao, Pierino Di Silverio e Giammaria Liuzzi, evidenzia come il Decreto Calabria abbia rappresentato un punto di svolta nel percorso formativo dei giovani medici. Nonostante ciò, emergono alcune criticità legate soprattutto al numero delle strutture inserite nella rete formativa e ai criteri di accreditamento, che limitano le possibilità di accesso alle assunzioni per i medici in formazione. Le assunzioni, infatti, sono possibili solo in quelle strutture che fanno parte della rete formativa di una scuola di specializzazione della stessa disciplina a cui lo specializzando è iscritto. Questo vincolo, secondo i rappresentanti di Anaao, potrebbe penalizzare alcune Aziende Ospedaliere, in particolare quelle con un DEA di secondo livello, che potrebbero essere escluse nonostante abbiano le competenze necessarie.

Un altro punto critico riguarda il sistema di accreditamento, che, secondo Di Silverio e Liuzzi, rischia di essere troppo rigido. Ad oggi, sono i direttori delle singole scuole di specializzazione a decidere quali reparti e strutture ospedaliere possano entrare nella rete formativa, un processo che a volte risulta autoreferenziale e non sempre in linea con le reali esigenze del sistema sanitario. Inoltre, le strutture che non rientrano nel decreto di accreditamento interministeriale non possono ospitare specializzandi, limitando ulteriormente le opportunità di assunzione.

Non mancano neppure le difficoltà interne, con alcuni professori che, secondo le segnalazioni ricevute, esercitano pressioni sugli specializzandi affinché non accettino le offerte di assunzione, un comportamento che contribuisce a rallentare ulteriormente il processo di integrazione dei giovani medici nel SSN.

Per superare queste problematiche, Anaao Giovani ha proposto delle modifiche. In particolare, si chiede che la manovra economica in esame presso il Parlamento permetta l’assunzione degli specializzandi anche in strutture che non facciano parte della rete formativa della scuola di specializzazione, purché siano in possesso dei requisiti di accreditamento, certificato annualmente dal Ministero della Salute e dal MUR. Inoltre, viene proposto di applicare disposizioni per la formazione extra-rete per un periodo massimo di 18 mesi, da sommare ad altri periodi già trascorsi dal medico specializzando nel corso della sua formazione specialistica.

In conclusione, il Decreto Calabria ha indubbiamente rappresentato un passo avanti per il potenziamento delle assunzioni nel SSN, ma per raggiungere un’effettiva integrazione dei medici specializzandi, è necessario affrontare alcune problematiche strutturali legate alla rete formativa e all’accreditamento delle strutture sanitarie. Le proposte di Anaao Giovani puntano a rendere il sistema più flessibile e aperto, in modo da garantire più opportunità per i medici in formazione e, allo stesso tempo, migliorare il servizio sanitario pubblico.

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