Disparità nella tutela della salute in Italia: il divario Nord-Sud

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Il rapporto Crea 2024 rivela profonde disparità nella tutela della salute in Italia, con regioni promosse e rimandate in base agli indici di performance

Il panorama della salute italiana si divide nettamente secondo il Rapporto 2024 del Crea Sanità, evidenziando significative differenze nelle performance regionali. Il Nord del Paese emerge come leader, mentre il Sud continua a lottare con sfide persistenti.

Secondo il rapporto condotto da 104 esperti del Crea Sanità, che include docenti e ricercatori, le regioni del Nord come Veneto, Piemonte, Bolzano e Toscana si distinguono positivamente con indici di performance che superano il 50%, con punte fino al 60%. Queste regioni vantano una miglior tutela della salute grazie a sistemi sanitari ben strutturati e efficaci.

Al contrario, le regioni del Sud come Sardegna, Campania, Lazio, Umbria, Abruzzo e Puglia, insieme alla Sicilia, Molise, Basilicata e Calabria, mostrano livelli di performance sanitaria nettamente inferiori, oscillando tra il 37% e il 44%, e addirittura al di sotto del 35% in casi estremi. Questi dati evidenziano criticità nelle risorse e nella gestione sanitaria, riflettendo un persistente gap tra le regioni settentrionali e meridionali.

Nonostante un miglioramento complessivo del 46% nelle performance negli ultimi cinque anni, il Mezzogiorno ha visto i miglioramenti più significativi, con un aumento del 75,9%. Il rapporto sottolinea che le regioni con performance migliori non riescono a compiere passi avanti significativi verso il massimo livello di performance, indicando possibili limiti strutturali nel sistema sanitario attuale.

Sebbene vi sia stato un progresso generale nella riduzione delle disparità tra Nord e Sud, la sfida per raggiungere standard uniformi di tutela della salute rimane un obiettivo cruciale per il futuro del sistema sanitario italiano.

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