La dottoressa Corrada Ambrogio probabilmente starà pensando che non sempre i luoghi di vacanza sono piacevoli, soprattutto se si vive il quotidiano.
Aveva visitato l’Alto Adige e ne era rimasta incantata, tanto da volersi trasferire per espletare la sua professione di medico di base al nord, lasciando Ragusa.
Ovviamente sapeva che per lavorare nel pubblico servizio serviva la conoscenza del tedesco. La legge altoatesina è molto chiara in merito poiché è una zona dove il bilinguismo è presente.
La dottoressa aveva ottenuto il patentino di bilinguismo, si era impegnata molto e aveva superato anche l’esame ottenendo il livello di C1, praticamente quasi madrelingua.
Non aveva considerato però che la lingua studiata in Austria è differente da quella usata in Alto Adige, per via delle forme e inflessioni dialettali. Né aveva fatto i conti con le separazioni etniche che esistono in Alto Adige tra gruppi linguistici tedesco e italiano.
Ora il sogno si è infranto e vorrebbe scappare via per ritornare in Sicilia.
Per la dottoressa anche offese e vessazioni per essere sostenitrice di Giorgia Meloni
La dottoressa Ambrogio è adesso costretta a licenziarsi come medico di base di Villa Ottone, un piccolo borgo di poco più di mille abitanti tra Brunico e Gais in Val Pusteria.
Non è solo per la lingua tedesca parlata in Alto Adige, ma per le offese e le vessazioni che ha dovuto subire.
Queste ripetute offese hanno aggravato la situazione già abbastanza complicata.
Sui giornali tedeschi sono usciti degli articoli poco edificanti che la dipingevano come “l’italiana dalle aperte simpatie neofasciste per Giorgia Meloni“, accusandola di non fare usare ai pazienti la lingua tedesca.
Marco Galateo, esponente di Fratelli d’Italia e consigliere provinciale, ha dichiarato che ci sarà un’interrogazione urgente al Presidente della Provincia, “al fine di sollevare la questione delle gravi accuse di mobbing e vandalismi subite dalla dottoressa Corrada Ambrogio nel corso della sua attività professionale come medico di base a Gais“.
“Più inutile degli infermieri”
Il medico ha dichiarato che in questo periodo le sono stati rivolti insulti per denigrare la sua persona.
Più di una volta è stata definita “inutile” mettendo in discussione la sua professionalità.
Le sue difficoltà sono iniziate quando è stata obbligata a lavorare in sala operatoria come secondo chirurgo mentre non fosse autorizzata a farlo.
A quanto pare i suoi superiori non hanno gradito il rifiuto di lavorare in sala operatoria e hanno tentato d boicottarla, prima bocciandola e poi facendole ripetere il tirocinio.
Nel periodo della pandemia la dottoressa è stata costretta a lavorare in un seminterrato dove ha subito vessazioni.
Alcuni dei suoi appunti sono stati gettati nella spazzatura e anche la porta dell’ambulatorio è stata sfondata.
Oltre a questi fatti, ci sono stati muri imbrattati di vomito.
La dottoressa ha informato di tutto ciò prontamente i carabinieri.
Ma a novembre dello scorso anno ha preferito prendere un periodo di malattia perdendo i 400 pazienti.
Pochi mesi fa ha scritto all’ASL altoatesina, ma la risposta è stata negativa. L’azienda valuterà le vie legali.
A quel punto, la dottoressa ha scritto la lettera di dimissioni. Tornerà in Sicilia dove vuole dimostrare che la sua professionalità merita rispetto.
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