La cardiochirurgia universitaria di Catanzaro emerge nel panorama nazionale, tra i top 10 per interventi e risultati, ma confrontata con allocazione insufficiente di risorse e posti letto
Nel panorama della cardiochirurgia italiana, l’unità presso l’Ospedale Universitario “Mater Domini” della AOU “R. Dulbecco” di Catanzaro si distingue per la sua posizione tra le prime dieci strutture del paese per il numero di bypass aorto-coronarici eseguiti nel corso del 2023, superando quota 450 interventi complessivi.
Un fattore chiave nel monitoraggio di queste prestazioni è rappresentato dalla piattaforma web Micuro, un’infrastruttura che raccoglie dati da diverse fonti ufficiali come il Ministero della Salute e il Programma Nazionale di Valutazione Esiti, gestito dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Questi dati vengono attentamente verificati da un comitato di esperti e suddivisi per patologie.
La Cardiochirurgia Universitaria di Catanzaro non solo si posiziona tra i leader nazionali per il numero di interventi, ma anche per la sua bassa mortalità, confrontata con il volume delle procedure eseguite. Il Professor Pasquale Mastroroberto, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Cardiochirurgia “Dulbecco”, sottolinea la progressiva crescita della struttura sia in termini di volumi che di esiti positivi, riflettendo un’adeguata percentuale di mortalità al 1,50%, confrontata con almeno 360 bypass aorto-coronarici eseguiti nel biennio 2021-2022.
Tuttavia, nonostante i successi documentati e l’inclusione nei piani di riorganizzazione ospedaliera e di emergenza-urgenza, la Cardiochirurgia Universitaria si trova ad affrontare sfide riguardanti l’allocazione delle risorse. Nei documenti recenti, il numero dei posti letto assegnati alla struttura non rispecchia la sua produttività e il suo impatto nella regione. Con soli 14 posti letto confermati, la struttura si trova in una posizione svantaggiata rispetto ad altre unità cardiochirurgiche, sia pubbliche che private, nell’area.
Il Professor Mastroroberto sottolinea l’importanza di considerare la produttività, i volumi e gli esiti nella pianificazione delle risorse sanitarie. La mancanza di adeguata considerazione di questi fattori può avere ripercussioni dirette sulla programmazione del personale medico e infermieristico, nonché sulle organizzazioni sindacali.
Le autorità aziendali e commissariali sono state informate circa questa discrepanza, tuttavia, il Professor Mastroroberto esprime la speranza che le preoccupazioni sollevate riguardo alla migrazione sanitaria extraregionale vengano trattate con la dovuta attenzione, conducendo ad azioni concrete volte a rafforzare le strutture sanitarie specializzate come la cardiochirurgia.
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