Il P.O. Renato Dulbecco di Catanzaro di Catanzaro: un centro di eccellenza per il trattamento mininvasivo delle patologie cerebrovascolari in Calabria
CATANZARO, 6 MAR 2025 – Fino a poco tempo fa, quello che sembrava un progetto ambizioso è oggi una realtà consolidata che sta segnando un’importante evoluzione nel panorama sanitario della Calabria. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria Renato Dulbecco di Catanzaro è diventata un punto di riferimento per il trattamento delle patologie cerebrovascolari, unendo cura clinica, ricerca e innovazione terapeutica.
A guidare questa trasformazione è il professor Salvatore Mangiafico, un medico di chiara fama, coordinatore dell’Equipe di Neuroradiologia Interventistica e Diagnostica. Oltre alla direzione delle attività assistenziali e organizzative, Mangiafico si dedica alla ricerca scientifica, grazie anche alla recente collaborazione con la sede del CNR di Catanzaro. Questo legame con il mondo della ricerca consente di sviluppare e applicare nuove tecniche terapeutiche e diagnostiche per il trattamento delle patologie steno-occlusive e delle malformazioni del circolo cerebrale e spinale.
Un aspetto distintivo del centro è l’approccio multidisciplinare, che coinvolge diverse unità operative specializzate. L’Unità Operativa di Neurochirurgia, diretta dal dottor Antonio Veraldi, l’U.O.C. di Neurologia e Stroke Unit, coordinata dal dottor Domenico Bosco, le due U.O.C. di Radiologia, sotto la guida del dottor Bernardo Bertucci e del professor Umberto Sabatini, e l’U.O.C. di Anestesia e Rianimazione, diretta dalla dottoressa Stefania Faragò, collaborano per offrire un percorso diagnostico e terapeutico completo e personalizzato. Ogni paziente è trattato in modo unico, in base alle sue caratteristiche individuali, dall’identificazione precoce delle patologie alla scelta della terapia più adeguata, fino alla gestione post-operatoria.
La personalizzazione del trattamento è fondamentale, soprattutto in presenza di malformazioni arterovenose e aneurismi, patologie che possono variare in modo significativo da paziente a paziente. Il team si avvale delle tecniche diagnostiche più moderne, come la Tomografia Computerizzata Angiografica e la Risonanza Magnetica, per garantire una valutazione precisa delle condizioni neurovascolari e per supportare scelte terapeutiche efficaci.
Un altro punto di forza dell’unità è l’adozione di tecniche minimamente invasive. L’uso di metodologie all’avanguardia in neuroradiologia interventistica riduce al minimo i rischi chirurgici e accelera il recupero post-operatorio, migliorando significativamente il benessere del paziente. Queste tecniche rappresentano una vera e propria rivoluzione nel trattamento delle patologie cerebrovascolari, riducendo i tempi di ospedalizzazione e consentendo una ripresa più rapida.
Nel corso del 2024, l’Unità ha trattato con successo numerosi casi di malformazioni artero-venose, aneurismi cerebrali e fistole arterovenose, sia in emergenza che in elezione, affrontando situazioni cliniche particolarmente gravi e ad alto rischio di complicazioni, come emorragie cerebrali o spinali. Grazie alla stretta collaborazione tra neurochirurghi, neurologi, anestesisti e neuroradiologi, il professor Mangiafico e il suo team sono costantemente impegnati nell’evoluzione delle tecniche terapeutiche, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente i risultati clinici e ridurre i rischi legati alle complicazioni post-operatorie.
Nel 2025, l’Unità di Neuroradiologia Interventistica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Renato Dulbecco prevede un ampliamento delle proprie attività e procedure, con un focus continuo sull’innovazione e sulla sicurezza del paziente. L’obiettivo è migliorare ulteriormente il recupero neurologico e ridurre al minimo i rischi associati al trattamento delle patologie cerebrovascolari complesse.
Con il continuo impegno nella ricerca e nel miglioramento dei trattamenti, il P.O. Renato Dulbecco di Catanzaro si conferma come un centro di eccellenza per il trattamento delle patologie cerebrovascolari in Calabria. L’ambizione è quella di ridurre l’emigrazione sanitaria, offrendo a chi vive in regione un approccio mininvasivo per le patologie fino a oggi trattate raramente in Calabria, consolidando così una realtà sanitaria avanzata e all’avanguardia.
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