Cosenza: Centri Dialisi al collasso, dializzati abbandonati a se stessi
La situazione critica dei Centri dialisi a Cosenza è diventata ormai insostenibile, con gravi carenze di personale e condizioni che rasentano il degrado. È quanto emerge da un’inchiesta che ha posto sotto i riflettori una realtà che molti definiscono simile a quella di un paese africano.
L’attenzione si è focalizzata sul Centro dialisi del presidio ospedaliero dell’Annunziata di Cosenza, una struttura che, secondo il presidente Nazionale dell’Associazione Nazionale Emodializzati (Aned), Pasquale Scarmozzino, sembra provenire da un contesto in via di sviluppo. Le richieste di intervento da parte del management dell’Azienda Sanitaria Pubblica (Asp) risalgono addirittura al 2014, ma fino ad ora sono state ignorate. Questo ha portato a una situazione in cui oltre 1000 pazienti dializzati vengono lasciati in uno stato di abbandono totale.
Scarmozzino ha denunciato come le richieste di miglioramento del servizio siano cadute nel vuoto per un decennio, con nessun segno di interesse da parte dei manager che si sono avvicendati alla guida dell’Asp. Nemmeno l’attuale Commissario, Vitaliano De Salazar, sembra mostrare interesse nel risolvere i problemi che affliggono il Centro dialisi. La mancanza di considerazione per la sofferenza dei pazienti dializzati è stata definita “amareggiante”.
La situazione non è migliore negli altri 17 Centri dialisi distribuiti sul territorio cosentino, con gravi carenze di personale sanitario e problemi anche dal punto di vista delle infrastrutture alberghiere. La mancanza di circa il 30% del personale sanitario in ogni struttura peggiora ulteriormente la situazione già precaria, mentre la presenza di arredi vecchi e non funzionali rappresenta un ulteriore ostacolo per i pazienti dializzati.
Gli appelli alla Regione e al Commissario De Salazar si fanno sempre più urgenti, con i dializzati sull’orlo di una crisi di nervi. Non possono più permettersi di aspettare, chiedono di essere ascoltati e di ricevere l’aiuto necessario per migliorare le loro condizioni di vita. La loro fragilità richiede un’attenzione immediata e amorevole, altrimenti si rischia di assistere a tragedie evitabili.
La situazione non riguarda solo Cosenza, ma è un’emergenza che coinvolge tutta la Calabria. È necessario agire tempestivamente per evitare che la salute e la dignità dei pazienti dializzati vengano ulteriormente compromesse.