Trapianti d’organo in Calabria: dati preoccupanti e richiesta di una revisione urgente della politica sanitaria per affrontare le criticità emergenti
La situazione dei trapianti d’organo in Calabria è allarmante. Con una riduzione del 50% dei reni utilizzati per milione di popolazione (pmp) rispetto alla media nazionale e un aumento del 50% delle opposizioni alle donazioni di organi per trapianti renali, la regione sembra camminare come un gambero. Questo il duro giudizio della dirigenza nazionale dell’Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e Trapianto (Aned), rappresentata da Pasquale Scaramuzzino.
Secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti (CNT), la Calabria ha utilizzato 15,1 reni per milione di popolazione contro una media nazionale di 28,2. Inoltre, le opposizioni alla donazione di organi nella regione si attestano al 44,1%, ben al di sopra della media nazionale del 30,5%.
“Questi dati sono sconfortanti per i pazienti in attesa di trapianto renale in Calabria“, ha affermato Scaramuzzino. “Per questo motivo, Aned chiede una nuova politica sanitaria, seria e incisiva nel campo della trapiantologia.”
La proposta di Aned prevede una gestione e organizzazione moderna della rete nefrodialitica. Tra le azioni suggerite: una rapida inclusione dei pazienti con Malattia Renale Cronica (MRC) nelle liste di trapianto entro un mese dalla diagnosi, con trattamenti programmati in day hospital negli hub dedicati. Nei casi di mancato consenso del paziente o condizioni cliniche complesse, dovrebbero essere prospettati diversi trattamenti di dialisi, permettendo al paziente di scegliere il più adeguato.
Aned sottolinea inoltre l’importanza di monitorare l’attività di coordinamento nelle rianimazioni, come previsto dal decreto DCA 167 del 2018, e la necessità di una forte campagna di sensibilizzazione sulla donazione di organi, promossa dalla Regione Calabria. Tra le proposte, anche un collegio medico itinerante per l’accertamento e la certificazione di morte e l’avvio immediato di una rete nefrodialitica revisionata, con un adeguamento dell’organico negli ambulatori di nefrologia e dialisi, dove in alcune aree si registra un sottodimensionamento del 41%.
“La gestione attuale rende impossibile garantire un’adeguata assistenza ai pazienti nefropatici, dializzati e trapiantati della Calabria“, conclude Scaramuzzino. Un segnale di speranza arriva dal commissario di Azienda Zero, Gandolfo Miserendino, con cui Aned ha già avuto un confronto positivo. Tra i temi discussi, la gestione dei flussi dei pazienti nefropatici, la prevenzione della MRC e l’ottimizzazione dei risultati nel campo della trapiantologia, un settore che attualmente risulta insoddisfacente.
La Calabria necessita urgentemente di una riforma della sua politica sanitaria per risolvere queste gravi discrasie e migliorare la qualità della vita dei suoi pazienti.
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