Un tripudio di gioia tra palloncini colorati, canti e balli: così i piccoli alunni della scuola dell’infanzia e primaria del plesso Sant’Anna dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Catanzaro, mercoledì 22 febbraio, hanno accolto un gruppo di pazienti affetti da Alzheimer e demenze neurodegenerative, accompagnati dagli operatori dell’associazione Ra.Gi., dal 2006 impegnata nella tutela della loro dignità e nella promozione di occasioni di confronto che valicano ogni luogo comune.
A rendere possibile l’incontro tra le due generazioni distanti quanto vicine è stata la rete territoriale costituita dall’assistente sociale della Ra.Gi., Caterina Mazzotta, sin da subito sostenuta dalla dirigente dell’istituto catanzarese, Cinzia Emanuela De Luca, e dalle insegnanti impegnate attivamente nell’organizzazione della mattinata all’insegna del reciproco scambio di doni ed emozioni.
Credendo fortemente nelle potenzialità dell’amicizia da coltivare tra bambini e persone con demenza, il sodalizio tra l’associazione presieduta da Elena Sodano e l’istituto Don Milani ha permesso di perseguire il duplice obiettivo di creare uno spazio parallelo in cui i sorrisi e le carezze prendono il posto della paura della malattia e, al contempo, sostenere con una donazione la CasaPaese per demenze di Cicala.
“È stata un’esperienza straordinaria non solo per i nostri alunni. Un momento colmo di valori ed emozioni condivise, durante il quale abbiamo assistito con grande gioia a uno scambio di doni non solo materiali – come i cartelloni e le collanine con i cuoricini preparati dai bambini – ma soprattutto affettivi. Attraverso il racconto di scampoli di vita, accompagnato da sorrisi e carezze, gli ospiti hanno regalato a tutti noi una gran dose d’amore che annienta l’indifferenza e traccia un percorso di rispetto e solidarietà” afferma la dirigente De Luca.
Alla presenza del parroco Don Gesualdo De Luca, le voci di piccoli e adulti si sono unite in un’armonia che ha riempito i rispettivi sguardi di calore e gratitudine.
“È errato pensare che le persone affette da decadimento cognitivo non sopportino la confusione. Si tratta di un mero luogo comune che mina la loro libertà e causa la loro infantilizzazione -commenta la presidente Sodano – In realtà bambini e anziani si sono riconosciuti immediatamente senza paura né pregiudizi, sorprendendoci ancora una volta con la loro straordinaria capacità di comprendersi e comunicare con il linguaggio dell’anima”.