Le dimissioni in blocco del consiglio medico di Catanzaro gettano l’università in una turbolenza di disaccordo e protesta, mettendo in discussione il futuro dell’ateneo e dell’azienda ospedaliera-universitaria Dulbecco
La tensione è palpabile all’Università di Catanzaro mentre ci si prepara per la presentazione dell’atto aziendale prevista per domani. Prima ancora dell’incontro atteso, in cui sarà esaminato il documento di riorganizzazione del servizio sanitario della neonata azienda ospedaliero-universitaria Dulbecco di Catanzaro, si scatena il caos in ateneo, segno evidente di un malessere che non è più possibile ignorare.
La disapprovazione è stata manifestata chiaramente attraverso le dimissioni in blocco del Consiglio della Scuola di Medicina, evidente contrarietà al processo che ha portato all’approvazione del documento, fondamentale per il futuro delle aziende riunificate. Il contenuto dell’atto aziendale è rimasto segreto, senza che nessuno, nemmeno coloro incaricati, abbia avuto l’opportunità di esaminarlo.
Il Consiglio della Scuola di Medicina, il cui compito era di esaminare il documento e fornire un parere preventivo, è stato completamente trascurato. Questo ha portato all’immediata reazione delle dimissioni in blocco da parte dei 12 membri, guidati dal presidente Agostino Gnasso e seguiti dai direttori dei dipartimenti e dai rappresentanti delle varie istituzioni accademiche.
Questa situazione incandescente prefigura già una riunione piena di tensioni. Domani, il rettore Giovanni Cuda dovrà illustrare l’atto aziendale ai rappresentanti accademici, seguito dalla presentazione della commissaria straordinaria Simona Carbone alla dirigenza medica. La mancanza di condivisione preliminare del documento è la principale fonte di conflitto. Questo primo passo ha generato malintesi e non promette nulla di buono per un processo che sembra aver preso una strada di isolamento e incomunicabilità voluta.
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