Il Policlinico Mater Domini alla ricerca di finanziamenti per il rinnovamento tecnologico
Il Policlinico Mater Domini sfida il passatodella nuova Azienda universitario-ospedaliera “Dulbecco”. Attualmente, a Germaneto, le attrezzature sono obsolete e datate, molte delle quali risalgono al 2006 quando furono acquistate dal rettore Venuta, che ora non è più tra noi. La gravità di questa situazione è stata evidenziata dall’Agenas, che ha classificato il Policlinico Mater Domini al penultimo posto in Italia per quanto riguarda l’equipaggiamento tecnologico, a differenza dell’Azienda “Pugliese-Ciaccio”, che vanta un parco strumentale di alta qualità. È inaccettabile continuare a fare affidamento su apparecchiature obsolete e mettere i medici e gli infermieri nella posizione di dover operare con strumenti antiquati, con conseguenze negative sulla qualità dell’assistenza fornita ai cittadini.
Negli ultimi diciassette anni, il settore delle apparecchiature ospedaliere ha fatto passi da gigante e molte nuove frontiere si sono aperte. È paradossale che, mentre in realtà più avanzate si parli di robotica, metaverso, salute digitale e intelligenza artificiale applicata alla diagnostica per immagini, il Policlinico di Catanzaro continui a utilizzare reperti archeologici.
Un esempio vicino a noi è rappresentato dall’Università della Calabria (Unical), che ha acquisito l’ultimo modello del robot Da Vinci, già operativo presso l’ospedale dell’Annunziata. Il commissario ad acta Roberto Occhiuto, nella sua veste di presidente della Regione, deve affrontare con determinazione questo problema e attuare tempestivamente un ampio piano di modernizzazione tecnologica per il Policlinico. I fondi non dovrebbero essere un problema, in quanto potrebbe essere ancora disponibile un finanziamento della Protezione Civile e il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) prevede un investimento specifico per questo settore.
In particolare, è necessario concentrarsi sul rinnovamento delle attrezzature ospedaliere ad alta tecnologia, come tomografi computerizzati (Tac), risonanze magnetiche, acceleratori lineari, sistemi radiologici e mammografi. Nel PNRR, le apparecchiature con più di 5 anni di anzianità sono considerate obsolete. Quindi, considerando che quelle del Policlinico Mater Domini hanno già 17 anni, potrebbero tranquillamente essere collocate in un immaginario museo della sanità. Affinché l’azienda “Dulbecco” abbia un inizio positivo, il piano di modernizzazione tecnologica del “Mater Domini” deve essere posto come priorità assoluta, insieme alla realizzazione del secondo pronto soccorso. Senza questo piano, la nuova azienda non potrà mai decollare.