La richiesta di indagini mirate e maggiori tutele per le infermiere
La situazione che sta emergendo riguardo all’aumento dei casi di tumori al seno tra le infermiere in Europa è allarmante. Secondo autorevoli indagini, il rischio correlato a questo tipo di patologia sarebbe causato dallo stress e dalle delicate condizioni del lavoro notturno. La percentuale di infermiere colpite dal cancro al seno è aumentata del 50% negli ultimi anni, e si stima che il numero di nuovi casi di cancro al seno aumenterà del 70% nei prossimi due decenni.
La situazione è particolarmente preoccupante in Italia, dove ogni anno sono diagnosticati circa 50.000 nuovi casi di tumore al seno, rappresentando un terzo di tutte le neoplasie maligne. Secondo una ricerca dell’organizzazione nazionale statunitense Breast Cancer Fund, il rischio di cancro al seno tra le infermiere e le ostetriche in Italia è aumentato del 50% rispetto alla popolazione femminile generale, con un rischio calcolato di 4 volte superiore tra i professionisti infermieri.
Il lavoro notturno sembra essere un fattore di rischio particolarmente importante per il cancro al seno. In Francia, infatti, il Consiglio nazionale dell’Ordine dei medici ha stabilito un legame diretto tra il lavoro notturno e il rischio di sviluppare tumori al seno per le donne, aprendo la strada a riflessioni che non possono essere ignorate.
Lo stress causato dal pesante carico di lavoro notturno, la fatica, l’indebolimento del sistema immunitario, il rischio di aggressioni fisiche e psicologiche e la conseguente situazione ansiogena possono di certo rappresentare una delle cause scatenanti dell’aumento di tumori nelle professioniste infermiere e ostetriche.
È ora importante chiedersi come il Ministero della Salute intenderà reagire di fronte a una situazione del genere, che seppur costruita in un contesto sanitario lontano dal nostro, non può essere ignorata, dal momento che i dati sui tumori al seno riguardano anche le nostre operatrici sanitarie.
I sindacati, come Nursing Up, stanno battendosi da anni per il riconoscimento della professione infermieristica ed ostetrica tra le attività usuranti, comprendendo sia i nostri infermieri, sia le nostre ostetriche. È importante, quindi, che si faccia definitivamente luce sui rischi correlati allo svolgimento del proprio lavoro in orari notturni, chiedendo apertamente di conoscere i dati che riguardano tutte le lavoratrici italiane, comprese quelle della sanità, che di notte, lontano dalle proprie famiglie, combattono per la tutela della salute della collettività, mettendo a rischio la propria, giorno dopo giorno.
In conclusione, è necessario agire per garantire un ambiente di lavoro sicuro ed equo per tutti gli operatori sanitari, inclusi gli infermieri e le ostetriche. Le autorità sanitarie devono affrontare la questione con la massima attenzione, attivando indagini dettagliate e uno screening mirato per comprendere cosa accade nel nostro Paese, nel contesto di professioni, come quella infermieristica ed ostetrica, che devono essere considerate finalmente come usuranti. È importante che si ponga maggiore attenzione sulla salute dei professionisti del settore sanitario, riconoscendo l’impegno e il sacrificio di coloro che, in prima linea, lottano per la salute della collettività.
Sono necessarie azioni concrete e programmi di prevenzione, che siano in grado di identificare e ridurre i fattori di rischio per il cancro al seno tra le infermiere e le ostetriche, come ad esempio un maggior controllo sulla manipolazione di farmaci e sostanze citotossiche e una revisione dei turni di lavoro notturno.
Inoltre, è fondamentale sensibilizzare l’opinione pubblica su questa questione e sostenere i diritti dei professionisti infermieri e ostetrici affinché siano riconosciuti come categorie a rischio. La lotta contro il cancro al seno deve essere una priorità assoluta, e ciò significa anche tutelare chi lavora nel settore sanitario, valorizzando la loro salute e il loro lavoro.
Concludendo, è necessario agire con determinazione e impegno per garantire un ambiente di lavoro sicuro ed equo per tutti gli operatori sanitari, inclusi gli infermieri e le ostetriche. Il rischio di cancro al seno tra queste professioniste è una questione importante che richiede l’attenzione e il supporto di tutti, affinché possano lavorare in condizioni ottimali e godere di una salute adeguata.
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