Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme: eseguito per la prima volta in Calabria l’innovativo intervento chirurgico pipac per pazienti oncologici, un trattamento mini-invasivo che utilizza chemioterapia aerosolizzata
Un passo avanti significativo nella cura dei malati oncologici in Calabria è stato compiuto oggi, con l’esecuzione per la prima volta nella regione di un intervento chirurgico innovativo: la PIPAC (Pressurized IntraPeritoneal Aerosol Chemotherapy), chemioterapia intra-peritoneale a flusso d’aria pressurizzata. La procedura, realizzata all’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme, è stata condotta con successo da un’équipe multidisciplinare di esperti, con la supervisione del dottor Manfredo Tedesco, direttore della Chirurgia Generale e capo Dipartimento dell’area Chirurgica, affiancato dai chirurghi Denise Gambardella ed Ettore Caruso, e dal team anestesiologico guidato dalla dottoressa Anna Monardo.
La paziente sottoposta a questo intervento soffriva di carcinosi peritoneale, una condizione oncologica avanzata che provoca un accumulo di liquido (ascite) nell’addome, derivante da una neoplasia uterina. La PIPAC, una tecnica mini-invasiva, è un trattamento innovativo che prevede l’infusione diretta di farmaci chemioterapici nel peritoneo tramite aerosol, sotto pressione, migliorando così l’efficacia della chemioterapia rispetto ai metodi tradizionali.
Questa procedura, che fino a oggi veniva eseguita solo in altre regioni italiane, offre numerosi vantaggi: l’alta diffusione dei farmaci nel peritoneo, la riduzione degli effetti collaterali e una rapida ripresa post-operatoria, tanto che i pazienti possono riprendere i trattamenti sistemici già pochi giorni dopo l’intervento. La paziente operata, infatti, è prevista per una degenza breve e un significativo miglioramento della qualità della vita.
“Il PIPAC è uno dei trattamenti locali più recenti per il trattamento di ascite neoplastica e carcinosi peritoneale avanzata”, ha dichiarato il dottor Tedesco. “Fino ad oggi, i pazienti calabresi dovevano recarsi fuori regione per questo tipo di trattamento. Ora, grazie alla nostra struttura, possiamo offrire cure innovative in loco, con una tecnica che riduce al minimo i disagi per il paziente.”
Anche la dottoressa Pina Molinaro, direttore dell’Oncologia, ha sottolineato come la PIPAC non solo aiuti a trattare le forme avanzate di carcinosi peritoneale, ma offra anche nuove prospettive in termini di profilassi e trattamento precoce della recidiva peritoneale. Gli effetti positivi della tecnica potrebbero espandersi anche a casi in cui la malattia potrebbe essere portata a uno stadio operabile, migliorando le possibilità di trattamento e cura.
Il farmacista ospedaliero, dottor Aloe, ha spiegato che il protocollo chemioterapico somministrato con la tecnica PIPAC è personalizzato in base alle caratteristiche cliniche della paziente e alla gravità della malattia. L’intero processo è il risultato di un lavoro di squadra multidisciplinare che coinvolge chirurghi, oncologi, farmacisti e anestesisti.
Una delle peculiarità della PIPAC risiede nella nebulizzazione dei farmaci chemioterapici, che li rende più efficaci nel penetrare a fondo nel peritoneo e nel ridurre la carcinosi, migliorando così non solo la risposta terapeutica, ma anche le aspettative di vita del paziente. “La somministrazione di farmaci ad alta pressione nella cavità peritoneale è una tecnica all’avanguardia che offre una migliore diffusione dei farmaci rispetto alle iniezioni tradizionali”, ha dichiarato la dottoressa Micaela Scalese, responsabile della gestione dei farmaci.
L’introduzione della PIPAC segna un importante traguardo per l’Ospedale “Giovanni Paolo II”, che si afferma sempre di più come un centro di riferimento per il trattamento delle neoplasie gastriche e per le patologie oncologiche che coinvolgono il peritoneo. Con l’acquisizione di nuove tecnologie chirurgiche e l’assunzione di altri 8 chirurghi, l’ospedale lametino diventa un polo di attrazione per i pazienti che necessitano di trattamenti innovativi e avanzati.
Questa innovazione tecnologica e chirurgica non solo rappresenta una grande opportunità per i malati di cancro, ma conferma anche il ruolo crescente dell’ospedale lametino come centro di eccellenza per la chirurgia oncologica in Calabria.