Grazie all’introduzione della chirurgia mini-invasiva, laparoscopica e robotica, l’ospedale Annunziata di Cosenza ha avviato trattamenti avanzati per il tumore dell’endometrio, utilizzando la tecnica del linfonodo sentinella
COSENZA, 18 DIC 2024 – L’ospedale Annunziata di Cosenza, sotto la direzione del Prof. Maurizio Guido, si distingue per l’avanguardia nel trattamento del tumore dell’endometrio, grazie all’introduzione della chirurgia mini-invasiva, che include tecniche laparoscopiche e robotiche. Questa approccio innovativo, consolidatosi negli ultimi anni grazie al lavoro del Prof. Morelli, rappresenta oggi il “gold standard” per l’intervento chirurgico contro questo tipo di cancro ginecologico.
Il tumore dell’endometrio, che colpisce prevalentemente le donne in menopausa, è il secondo tumore ginecologico più comune dopo il cancro al seno, e costituisce l’8-10% di tutte le neoplasie femminili. Tra i principali fattori di rischio vi sono gli squilibri ormonali, l’obesità, il diabete e la sindrome dell’ovaio policistico.
Una delle novità introdotte all’Annunziata è l’uso della tecnica di fluorescenza per identificare il linfonodo sentinella. Questa innovativa metodologia consente di individuare con precisione il primo linfonodo che riceve il drenaggio linfatico dal tumore, permettendo di ridurre ulteriormente l’invasività dell’intervento. In questo modo, è possibile evitare la rimozione estesa dei linfonodi, tipica della linfoadenectomia tradizionale, senza compromettere l’accuratezza diagnostica.
“Il principale vantaggio di questa tecnica – ha spiegato il Prof. Guido, Direttore della UOC di Ostetricia e Ginecologia – è la minore aggressività dell’intervento, che si traduce in tempi di degenza più brevi e una rapida guarigione per le pazienti. Inoltre, questo approccio è altamente mirato, sicuro e rispetta l’integrità fisica e il benessere psicologico della donna”.
Grazie all’avanzata dotazione tecnologica presente nell’ospedale, l’equipe di ginecologi dell’Annunziata ha già eseguito con successo numerosi interventi su pazienti affette da tumore endometriale, garantendo loro una cura sempre più personalizzata e meno invasiva. Questo approccio si inserisce nel contesto di una crescente innovazione nella medicina oncologica ginecologica, dove la precisione e la qualità della vita delle pazienti sono al centro delle strategie terapeutiche.
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