Emergenza sanitaria a Lamezia Terme: la consigliera regionale Bruni denuncia gravi carenze nei turni di reperibilità del reparto urologia dell’ospedale “Giovanni Paolo II”
LAMEZIA TERME (CZ), 18 MAR 2024 – In mezzo al fragore dell’acclamata inaugurazione della nuova Rete ospedaliera calabrese, il Presidente e Commissario ad Acta, Roberto Occhiuto, ha sorpreso con dichiarazioni che sembrano uscite da un film hollywoodiano, annunciando che la neonata struttura è già pronta per una revisione. Mentre si celebrano discorsi e si agitano le bandiere, nei territori la situazione è ben diversa, con i cittadini calabresi che vedono costantemente calpestato il loro diritto alla salute e alle cure. Questo è quanto sottolineato dalla consigliera regionale del Pd, Amalia Bruni, vice presidente della Commissione consiliare Sanità.
“Nonostante i festeggiamenti, i problemi reali persistono“, afferma Bruni. “Il Presidente Occhiuto dovrebbe capire che il cuore del problema non sta nell’elaborare documenti, ma nell’assicurare servizi effettivi, quelli che purtroppo continuano a mancare. Un esempio lampante di questa situazione critica è rappresentato dalle difficoltà organizzative riscontrate nel reparto di Urologia dell’Ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme”.
Secondo Bruni, il reparto si trova attualmente sottodimensionato, con gravi difficoltà nel garantire la presenza del personale necessario. “Sia le direzioni sanitarie che ospedaliere erano a conoscenza delle imminenti pensioni di due unità e dell’impossibilità di inserire altre due nell’orario di reperibilità“, spiega la consigliera. “Questo ha messo a rischio i turni di reperibilità fino alla fine di marzo, lasciando scoperti importanti vuoti nell’assistenza ai pazienti operati, soprattutto dopo le ore 20:00 quando non è disponibile un urologo reperibile“.
Le criticità sono state sollevate più volte presso le autorità sanitarie competenti, compreso il commissario straordinario Antonio Battistini, ma finora non è stata fornita una risposta concreta o un intervento efficace. Anche gli infermieri hanno inviato lettere evidenziando l’urgenza di intervenire in questa situazione, sottolineando il vuoto organizzativo nel reparto e la mancanza di soluzioni alternative alla carenza di personale medico, specialmente per quanto riguarda i turni di reperibilità, che non possono più essere garantiti a causa delle nuove normative.
“In questa situazione, è necessario trovare soluzioni sia immediate che a lungo termine, coinvolgendo le parti competenti e utilizzando tutte le risorse disponibili“, conclude Bruni. “L’obiettivo deve essere garantire la continuità e la qualità dei servizi sanitari erogati dall’ospedale, assicurando una risposta efficace alle esigenze della comunità e dei pazienti. Questa è una sfida che non possiamo permetterci di perdere“.