Spesso ascoltiamo delle parole sconosciute che al loro interno contengono un mondo vero e proprio. Il campo di applicazione di quella a cui ci riferiamo è il cibo. L’ortoressia è una ossessione maniacale nel mangiar cibi sani. Di questa patologia ne soffre un numero crescente di persone. Ormai il cibo è diventato uno spauracchio un po’ per tutti. Quindi essere affetti da ortoressia è una cosa buona visto che ci permette di mangiar bene? Andiamo a saperne di più su quest’argomento.
La salute del corpo
ll nostro corpo sta bene se viene nutrito adeguatamente, se noi mangiamo rispettando le quantità necessarie di macronutrienti: carboidrati, proteine e grassi. Nutrendoci in maniera bilanciata: dormiremo in maniera ottimale, ci ammaleremo di meno, insomma i benefici apportati saranno diversi. Ma tutto questo non basta, oltre a mangiar secondo natura, evitando alimenti ultraprocessati, bevande zuccherate, eccesso di grassi saturi, vi sono altri aspetti da prendere in considerazione, un esempio è sicuramente la socialità.
Non siamo fatti di solo corpo…
La mente e l’ortoressia
L’ ortoressia va proprio ad intaccare il benessere psicologico. Chi soffre di questa problematica è molto attento alle diete propinate dal mercato e alle diverse evoluzioni per star in forma. Questo disturbo è in crescita nel mondo occidentale soprattutto negli over 30. Ad esempio trovandoci in un momento conviviale con amici, evitare eccezionalmente di mangiar sano è possibile, per vivere serenamente la socialità e non sentirci in colpa. Oltre al nostro corpo, la nostra mente è davvero importante.
Cosa fare?
Chi soffre di questa problematica evita sicuramente di riconoscere il problema. In un approccio integrato vi sono diversi professionisti a cui è possibile rivolgersi: ad esempio uno psicologo, ma anche un nutrizionista potrebbe spiegare che non esistono “cibi buoni” e “cibi cattivi” in assoluto. Naturalmente è fondamentale mangiare rispettando possibilmente la dieta mediterranea, ma in un regime sano, uno sgarro ogni tanto possiamo anche concedercelo.
