Meglio il sale iodato o integrale?

sale iodato
sale iodato

Quando parliamo di sale bisogna fare chiarezza. Spesso ne consumiamo molto più della dose giornaliera consigliata. Ma è meglio quello integrale o iodato? Andiamo a conoscerli più da vicino.

Il sale marino integrale

Molti consumatori non conoscono proprio l’ esistenza del sale marino integrale. Ha un colore tendente al giallo perchè non ha subito processi di raffinazione. Quello integrale si ottiene dall’evaporazione dell’acqua di mare, poi il sole e il vento fanno il resto.

Il sale iodato

Contiene l’ aggiunta di iodio al comune sale da cucina. In Italia più o meno ad ogni chilo, viene aggiunto 30 mg di iodio. Quindi fa bene consumarlo per proteggersi dalle malattia della tiroide. L’ Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che bisogna preferire quello iodato, non solo per condire, ma per prevenire le problematiche legate alla carenza di iodio, che ancora in Italia colpiscono circa 6 milioni di persone.

Il sale marino

Viene quotidianamente utilizzato, naturalmente senza l’ aggiunta di iodio, quindi composto essenzialmente da cloruro di sodio. Rispetto a quello integrale, ha subito dei processi di raffinazione che rendono il suo colore bianco lucente. In commercio si trova grosso o fino, in relazione alla grandezza dei cristalli.

Quanto consumarne ogni giorno?

Ogni giorno dovremmo consumare al massimo 5 g di sale. Ricordiamo che molti prodotti specialmente quelli in scatola già lo contengono, basti pensare al tonno oppure ai diversi insaccati che oltre a migliorare il sapore, conservano naturalmente il prodotto.
Ricordiamo che un consumo eccessivo può portare problemi cardiovascolari, come ad esempio l’innalzamento della pressione arteriosa, oppure l’aumento della ritenzione idrica.