Le varianti del Covid-19 continuano a diffondersi in tutto il pianeta, quella più contagiosa in questo periodo è la Omicron, ma cosa bisogna fare per diagnosticare il virus? Sicuramente sottoporsi a tampone, ne abbiamo a disposizione diversi, ma qual è il più attendibile?
Il tampone antigenico o rapido
È un tampone che comunemente fanno in farmacia. Si può eseguire nel naso e anche nella gola o solamente nel naso. Questo tampone va a ricercare l’ antigene, ricordiamo che i tempi di risposta sono molto rapidi: circa 15 minuti.
Il tampone molecolare
È un tampone con un indice di attendibilità più elevato rispetto all’ antigenico, ma i tempi di risoluzione di questo strumento sono più lunghi, infatti occorrono diverse ore per avere il risultato.
La variante Omicron
Questa variante purtroppo può nascondersi all’esecuzione del tampone, specialmente a quello rapido perchè ricercando la proteina Spike, l’esito potrebbe essere ingannevole. Infatti con la variante, essendoci stata una mutazione del virus, la proteina potrebbe non essere più presente, quindi il risultato dell’esecuzione del tampone rapido risulterebbe negativo, ma in realtà la persona potrebbe essere positiva.
Ricordiamo che distanziamento, mascherina e norme igieniche sono un’ arma fondamentale per combattere il Covid-19, naturalmente insieme al vaccino.
Al via la terza dose
È il momento in cui bisogna farsi somministrare la terza dose, trascorsi almeno 4 mesi dalla seconda vaccinazione. Ricordiamo che in questo periodo oltre ai bambini, i medici sono impegnati nel somministrare la prima e la seconda dose agli italiani che fino ad ora non erano del tutto convinti. I sieri attualmente utilizzati sono Pfizer e Moderna.