Si è svolta ieri a Roma una nuova riunione della Commissione salute della Conferenza delle Regioni sul Patto della salute 2019/2021 ormai in dirittura d’arrivo.
La Calabria è stata rappresenta dal delegato del presidente della Regione Mario Oliverio, alla sanità Franco Pacenza il quale, pur riconoscendo i significativi passi avanti intervenuti con la gestione del ministro della salute Roberto Speranza, ha posto due obiettivi strategici e irrinunciabili.
Il primo riguarda i tempi certi che vanno definiti sui nuovi percorsi per la cessazioni dei poteri commissariali: entro 90 giorni i ministeri della salute, dell’economia e delle finanze dovranno sottoporre alla Conferenza Stato-Regioni le linee guida per la fuoriuscita dalla gestione ministeriale.
Il secondo obiettivo concerne la riattivazione del fondo transitorio (cosiddetto fondino), per come previsto dal Patto della salute 2007/2009, a sostegno delle Regioni in regime di Piano di rientro, tramite un concorso transitorio dello Stato alle Regioni in difficoltà economico-finanziario.
Da ricordare anche che il precedente Patto della salute è stato sottoscritto nel mese di luglio 2014, quindi è la prima volta che il Governo Oliverio partecipa al rinnovo del Patto della salute, lo strumento regolatore tra lo Stato e le Regioni.
“C’è da sottolineare – ha evidenziato Pacenza – come negli anni trascorsi diverse Regioni in Piano di rientro hanno utilizzato lo strumento del concorso transitorio che ha loro consentito anche la fuoriuscita dal Piano di rientro. In Calabria si è determinato un ulteriore paradosso: sono i commissari di esclusiva nomina e revoca del Governo che hanno la titolarità della gestione dei servizi sanitari commissariati“.
“Nello specifico calabrese, poi, – prosegue – con il famigerato decreto Calabria tutte le competenze sono in capo allo Stato mentre alla Regione, e quindi ai calabresi, rimane solo l’obbligo di ripianare i debiti prodotti dai commissari. Il principio tanto caro ai dicasteri romani del ‘chi rompe paga’ va applicato sempre e se i debiti li producono i commissari è lo Stato che deve farsene carico”.
“Per i Piani operativi approvati dai commissari – ha specificato ancora – la Calabria sarebbe dovuta uscire dal Piano di rientro il 31 dicembre 2018 mentre, a quella stessa data, è stato certificato sempre per il 2018 un debito pari a 168 milioni di euro. Questi sono i fatti correlati da dati incontrovertibili”.
Pacenza ha infine riconfermato quanto già annunciato in precedenti riunioni e cioè che “ove non dovessero pervenire risultati soddisfacenti alle due questioni imposte, la Calabria non darebbe intesa per il nuovo Patto della salute”.