Durante la Pandemia in Italia è aumentato il consumo d’acqua del rubinetto. Per alcuni non sarà una novità, ma vogliamo ricordiamo che nel bel paese si consumano a testa circa 222 litri d’ acqua minerale.
Il sondaggio di Open Media Research ha evidenziato questo risultato, ma come mai? Andiamo a capire qualcosa in più.
Il consumo d’acqua al Sud
Nelle isole e al sud il consumo d’acqua del rubinetto non è poi così imponente, e si aggira intorno al 40%. E’ vero che non si arriva nemmeno al 50%, ma la percentuale è sicuramente da considerare. Tra le diverse motivazioni, la più importante è che circa il 27% degli intervistati lo fa per motivi che riguardano l’ ambiente. Quindi al sud esiste una sensibilità evidente su questo argomento.
Il consumo al nord
Nel nord Italia la percentuale di consumo d’acqua del rubinetto è importante e numericamente più elevata rispetto al sud. Precisamente nella zona del nord est supera il 57%. Se ci spostiamo, scende di poco, ma si aggira intorno al 50% al nord ovest.
I motivi
Le motivazioni che portano al consumo d’acqua del rubinetto sono molto diverse.
Circa il 25% degli intervistati la beve per la facilità di disporne. Pensiamo soprattutto a quelle persone anziane che hanno difficoltà nel comperare l’acqua minerale, per loro non è facile trasportarla da soli fino a casa. Invece il 23% la consuma perché si fida dei controlli realizzati all’ acquedotto comunale. Mentre il 21% la beve per risparmiare, grazie ad un costo minore. La restante parte perché è buona, circa il 20% degli intervistati.
La giornata mondiale
Esiste una giornata mondiale dell’acqua: il 22 marzo. Questo giorno è fondamentale per ricordare a tutti l’importanza idrica nel mondo. Ricordiamo che ancora oggi più di 2 miliardi di persone ogni giorno hanno problemi legati a carenze idriche.