Polimeni su contratti full-time per il personale del “Pugliese-Ciaccio”

ospedale pugliese ciaccio
Sanità, Azienda Ospedaliera "Pugliese- Ciaccio" di Catanzaro

“La recente proroga e la contestuale trasformazione dei contratti di lavoro, da part time a full time, del personale Oss e infermieristico del Pugliese-Ciaccio, è una buona notizia per la città e segnala, ancora una volta, l’impegno del sindaco Abramo al fianco del settore sanitario del capoluogo”.

Lo ha affermato il presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, sottolineando “la costante attenzione che Abramo sta riservando per tutte le questioni che riguardano quello che probabilmente è il comparto più importante per la nostra città”.

Polimeni ha inoltre evidenziato “il ruolo avuto nella vicenda dalla consigliera comunale di maggioranza Manuela Costanzo, che ancora una volta ha dimostrato il proprio impegno a favore della città”.

Ringraziando “il commissario Scura e il direttore generale Panella”, vale a dire gli altri soggetti coinvolti in questo percorso di trasformazione e prolungamento contrattuale, che Polimeni ha definito “imprescindibile” fino all’assunzione dei vincitori dei concorsi, “è stata dunque garantita un’importante risposta ai circa 60 lavoratori interessati dalla procedura, ma soprattutto all’utenza quotidiana del Pugliese-Ciaccio. Senza questa autorizzazione, il più grande hub regionale avrebbe ricevuto un colpo difficilmente superabile nell’immediato, con evidenti e gravi conseguenze nell’erogazione delle cure e dell’assistenza sanitarie”.

“Con la riunione svolta mercoledì negli uffici del commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro – ha aggiunto il presidente del Consiglio -, Abramo, Manuela Costanzo, Panella e Scura hanno dimostrato con i fatti l’attenzione alla più grande realtà ospedaliera della provincia. Rispettando i livelli essenziali di assistenza, così come sono indicati dalle linee guida regionali, e in particolare continuando a tutelare l’assoluta necessità di fornire al Pugliese-Ciaccio una dotazione di personale specializzato che possa essere almeno sufficiente per rispondere alle  richieste, è stata garantita l’unica risposta possibile che era quella di tutelare professionalità già formate senza intaccare la continuità assistenziale”.