Sanità: i precari occupano la direzione del Pugliese-Ciaccio

I lavoratori, sostenuti dal sindacato Usb, hanno spiegato che avvieranno anche uno sciopero della fame e della sete ad oltranza

Questa mattina un gruppo di dieci precari della sanità ha occupato pacificamente gli uffici della direzione sanitaria della’Azienda ospedaliera “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro.

Alcuni momenti di tensione si sono verificati quando lo stesso gruppo di precari ha cosparso di benzina la porta d’ingresso della stanza in cui si sono barricati. Sul posto sono giunti i carabinieri e i vigili del fuoco.

I lavoratori sono sostenuti dal sindacato Usb e da altre maestranze che hanno manifestato più volte davanti alle istituzioni interessate per far sentire la loro voce di protesta. Gli stessi hanno spiegato che avvieranno adesso anche uno sciopero della fame e della sete ad oltranza.

In particolare, i precari chiedono che venga attuata la proroga prevista e che la stessa venga sancita da una legge apposita, approvata in una recente seduta del Consiglio regionale della Calabria.

La situazione venutasi a creare con il licenziamento di duecento precari tra medici, infermieri e operatori socio sanitari sta creando serie ripercussioni negative. Ripercussioni sia sul mantenimento dell’offerta di servizi sanitari ai pazienti dell’ospedale della città capoluogo di Regione; sia alle famiglie degli stessi precari che inevitabilmente si ritroveranno in rovina.

Aggiornamenti della vicenda

Dopo l’occupazione della direzione dell’azienda ospedaliera, l’accorrere di vigli del fuoco e di forze dell’ordine, il sopraggiungere del sindaco Abramo e del generale Cotticelli, alla fine, si è arrivati all’accordo.

Un documento firmato dai presenti al tavolo: il sindaco Sergio Abramo, il dottore Vittorio Prejanò, il commissario straordinario generale Saverio Cotticelli, il rappresentante dell’Usb Antonio Jiritano, gli avvocati per procura dei lavoratori precari Gianmichele Bosco, Franco Janfer Castelli e Alessandra Lazzaro.

L’intero percorso di stabilizzazione ha ora una tappa importante: Roma, tra ministero della Sanità e aule parlamentari. Per arrivare a una disposizione legislativa che elimini incertezze e residui dubbi.