Stabilizzazione precari: da diverso tempo si parlava della possibilità di estendere i termini della Legge Madia per il comparto Sanità.
In modo tale da stabilizzare buona parte dell’universo dei precari che da anni, non rientrando nel D. lgs 75/2017, sono ancora appesi ad un filo.
L’emendamento del Ministro Speranza per la stabilizzazione precari
Il 7 dicembre il Ministro Speranza annuncia sulla sua pagina fb che questo emendamento verrà inserito nella legge di bilancio. Rassicurando tutti i precari che la loro lunga stagione di sacrifici volgerà al termine.
Premesso che nelle settimane precedenti dai vari incontri che il Ministro ha avuto prima con Oliverio, Pacenza e Belcastro e poi con le parti sindacali, era emersa la chiara volontà di prorogare la Legge Madia dal 31.12.2017 al 31.12.2019 e che a ragion di ciò successivamente diversi Senatori PD avevano depositato in Senato due emendamenti, la strada sembrava finalmente in discesa.
La proroga avrà durata di 18 mesi
Fino a sabato. Quando l’ennesima doccia fredda colpisce i precari: l’emendamento si ci sarà, ma la proroga avrà la durata di 18 mesi, fino al 30 giugno 2019.
A quanto pare con un colpo di mano all’ultimo momento il Ministro Speranza deposita un terzo emendamento, appunto fino al 30 giugno 2019 e non dà spiegazione riguardo questo suo brusco cambio di rotta.
La proposta di modifica al Senato n.18.24 al DDL n.1586 di Collina, Ferrari, Laus e Boldrini (comma 3) prevedeva la proroga fino al 31 dicembre 2019.
Perché quindi la modifica al 30 giugno?
Il Ministro è consapevole che così facendo manderà in mezzo la strada migliaia di lavoratori precari che per pochi mesi o addirittura settimane non rientreranno nella stabilizzazione?
Che emendamento è questo per la stabilizzazione precari?
Secondo Speranza in questo modo si risolve il problema del precariato nella Sanità? Ogni volta che si è fatta una stabilizzazione il termine è stato sempre il 31 dicembre.
“Ma chi vogliono prendere in giro con questi proclami che sanno tanto di campagna elettorale?” – annuncia Carlo Perrimezzi, uno dei precari a rischio.
In questo modo saranno stabilizzati solo un piccolo numero di precari e la stragrande maggioranza (si è calcolato circa il 70%) finirà a casa, fra cui molte persone con oltre 40 mesi di servizio al 31 dicembre 2019.
Ed è inutile sostenere che a questi verrà comunque rinnovato il contratto di lavoro (ancora una volta). Perché come ben sappiamo tutti, arrivati a 48 mesi, per il CCNL c’è la chiusura immediata di ogni rapporto lavorativo.
“Invece di andare in TV a dire che ha abolito il precariato (licenziando lavoratori), perché il Ministro non da a tutti spiegazioni riguardo al fatto che ha volutamente ignorato l’emendamento di 4 senatori PD che fissava il limite al 31 dicembre 2019?”. Dichiara ancora Perrimezzi.
Oltre a tutti i precari che in ogni regione d’Italia si stanno mobilitando, anche le sigle sindacali iniziano a farsi sentire. Consapevoli del fatto che l’impegno non è stato onorato.
Prima fra tutte il Segretario generale della CISL funzione pubblica Calabria Luciana Giordano che sostiene che l’emendamento non risolve il problema del precariato in Sanità e chiede di posticipare la scadenza addirittura al 30.06.2020.
La presentazione di un subemendamento per estendere i requisiti
Nelle ultime ore anche il Viceministro Pierpaolo Sileri (M5S) e Maria Domenica Castellone, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Igiene e Sanità del Senato si sono fatti sentire.
Annunciano che presenteranno un subemendamento per estendere i requisiti.
Previsti dai commi 1 e 2 dell’articolo 20 della Legge Madia sul superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni a chi lavora nel Servizio sanitario nazionale. E che limitare al 30 giugno 2019 la possibilità per i precari di aver ottenuto quanto serve per essere stabilizzati è limitante.
A questo punto la settimana che inizia oggi sarà fondamentale.
A partire da oggi, lunedì 9 dicembre 2019, passeranno al vaglio del Senato tutti gli emendamenti previsti nella Finanziaria 2020.
E si spera che il buonsenso prevalga fra le varie forze politiche e si possa modificare questo emendamento per la stabilizzazione precari che in caso contrario, determinerebbe senza via di scampo la rovina di migliaia di famiglie.
“Tutti noi precari ci appelliamo al Ministro. Affinché questa legge iniqua venga modificata. Consapevoli che il tempo stringe e che stavolta, ancora di più che in passato, stiamo rischiando il nostro posto di lavoro”.
Si rivolge Carlo Perrimezzi al Ministro Speranza e conclude: “Subire questa barbarie dal maggior esponente di un partito politico chiamato ‘Articolo 1’ è un assurdo paradosso!”.