Con l’espressione Fridays For Future si indica un movimento internazionale di protesta, composto per lo più da giovani e da studenti. Lo scopo è quello di chiedere ai Governi, azioni efficaci e tempestive atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico.
Friday for future:Greta Thunberg
Nell’Agosto del 2018, la quindicenne Greta Thunberg, a causa delle anomale ondate di calore anomalo che, nel 2018, colpirono la Svezia, decise, per protesta, di non frequentare la scuola e di sedersi fuori dal Riksdag (Parlamento Nazionale del Regno di Svezia) con un cartello su cui vi era scritto “Skolstrejk för klimatet“.
Greta chiedeva al governo svedese di ridurre l’emissione di anidride carbonica in base all’Accordo di Parigi.
Per protesta, quindi, la giovane attivista si fece trovare ogni venerdì, in orario scolastico, sulle scalinate del Parlamento Nazionale del Regno di Svezia.
La sua protesta non passò di certo inosservata.
Infatti, dopo aver coniato lo slogan Fridays For Future tantissimi giovani e studenti si sono uniti a lei e alla sua causa.
Nel Novembre del 2018 al grido di Fridays For Future, in Australia, tantissimi studenti scesero in piazza per chiedere al Governo più attenzione per l’emergenza climatica.
Nel Dicembre dello stesso anno la protesta arrivò a coinvolgere tantissimi altri Paesi come: Austria, Belgio, Canada, Italia, Paesi Bassi, Germania, Finlandia, Danimarca, Giappone, Sviezzera, Regno Unito e Stati Uniti.
In ogni parte del Globo si chiedeva la stessa cosa: che venissero messe in atto delle misure di prevenzione contro il cambiamento climatico e il riscaldamento globale.
Le proteste continuano anche oggi, nel 2019. Tra Marzo e Maggio si sono susseguite numerose manifestazioni pacifiche dove i giovani chiedevano, a gran voce, di prestare attenzione al nostro Pianeta.
Perché il riscaldamento globale fa paura
Il riscaldamento globale indica il mutamento del clima terrestre sviluppatosi a partire dalla fine del XIX secolo all’inizio del XX secolo e tutt’ora in corso. In generale, esso è caratterizzato dall’aumento della temperatura media globale e dai fenomeni atmosferici a esso connesso.
La totalità della comunità scientifica attribuisce tale mutamento alla continua e crescente presenza di gas serra all’interno dell’atmosfera terrestre.
Nel corso della vita del Pianeta Terra si sono riscontrati, per fattori naturali, diversi periodi di cambiamenti climatici. Difatti, la Terra ha vissuto ere glaciali alternate a ere più calde, dette ere interglaciali. Quindi, a una prima occhiata, potrebbe sembrare tutto molto normale e in linea con la storia del nostro Pianeta. Ma il riscaldamento globale che si sta vivendo dall’inizio del XX secolo non ha nulla di naturale.
Secondo il rapporto dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change, l’incremento dei gas serra prodotti dalla metà del XX secolo fino a oggi, sono da imputare all’attività umana. Deforestazione, incremento del traffico aereo e allevamenti intensivi, sono solo alcune delle attività che vengono indicate come cause principali del cambiamento climatico.
Il riscaldamento globale fa paura perché non riguarda solo il nostro pianeta ma riguarda anche la nostra vita su di esso.
Innalzamento dei mari, desertificazione sono solo alcune degli scenari che, secondo gli scienziati, potremo trovarci davanti.
Molte zone della terra, in particolare quelle al Sud del Mondo, diventeranno presto inospitali: questo significa che molte più persone saranno costrette a migrare verso aree più occidentali e ospitali del pianeta.
27 Settembre 2019: Fridays For Future in Piazza
Nella giornata di Domani, nelle principali piazze Nazionali e Internazionali, è stato indetto il terzo sciopero Mondiale per il clima.
La manifestazione, come sempre pacifica e ordinata, coinvolgerà molti studenti ma è aperta a tutti.
Lottare per il benessere del nostro Pianeta, chiedere ai Governi una maggiore attenzione ai cambiamenti climatici, è senso civico. Significa avere a cuore non solo la nostra vita ma anche quella di chi verrà dopo di noi.