La puntura della tracina

La tracina è un pesce catturato in quantità anche in Calabria. Questo essere vivente predilige un habitat sabbioso, infatti grazie al mimetismo può essere complicato notarlo. La nostra protagonista all’apparenza inoffensiva è pericolosa. Infatti possiede tre spine, quella più evidente è posizionata vicino alla testa, mente altre due si trovano all’ estremità delle branchie. In estate sotto costa o camminando vicino alla riva è possibile poggiare il piede sopra qualche esemplare di tracina. Subito dopo esser punti il dolore avvertito è forte, difficilmente sopportabile.

Cosa fare dopo esser punti?

La prima cosa da fare è sciacquare con acqua calda: dolce o salata. E’ importante spremere un po’ sulla ferita per favorire la fuoriuscita di sangue. Può essere utile applicare dell’acqua ossigenata, ricordiamo che gli stabilimenti balneari spesso la possiedono. La parte dolente tenderà a gonfiarsi, ci vorrà qualche ora perchè il dolore si plachi, mentre il gonfiore persisterà. In caso di dolore possono essere utilizzati degli antinfiammatori, è buona norma applicare una crema al cortisone.

Il pesce lucertola e la tracina

La tracina somiglia moltissimo al pesce lucertola. Infatti da non esperti i due esemplari seppur diversi possono essere confusi. La differenza sostanziale tra i due esseri viventi sta nel fatto che la prima ha le spine velenose, mentre il pesce lucertola non è dotato di queste aculei pericolosi.

La tracina voina

In Calabria la tracina raggiunge dimensioni importanti. I nostri genitori e ancor di più i nostri nonni ricordano questo tipo di tracina gigante, anche detta “voina”. Attualmente è molto più complicato pescarla perchè il numero di esemplari è molto più limitato rispetto al passato. Forse più nel mar Tirreno, rispetto allo Jonio, viene catturata. Si pensi ad esempio a Tropea, nelle pescherie della cittadina è possibile ammirare questo pesce prelibato che si ricordano in abbondanza le generazioni che ci hanno preceduto.