Ci sono delle partite, per quelli appartenenti alla mia generazione, che non saranno mai dimenticate. Una fra queste riguarda il campionato di serie B 1977/1978, esattamente la giornata n. 36 che si giocava esattamente 42 anni fa fra Catanzaro e Palermo.
Quel campionato era nettamente dominato dall’Ascoli di Carletto Mazzone , mentre per gli due posti disponibili per salire in Serie A c’era una bagarre terribile.
Prima di quella giornata,quindi a tre giornate dalla fine, la classifica era la seguente: Ascoli punti 57, Catanzaro e Palermo appaiate al secondo posto con punti 39, Avellino e Monza punti 38,Sampdoria e Lecce punti 37.
Quindi Catanzaro Palermo rappresentava il big match della giornata.
Era anche il confronto fra i due cannonieri del campionato, infatti prima di quella partita Vito Chimenti, denominato bicicletta e attaccante del Palermo, aveva realizzato 16 reti, metre O’Rey solo 15.
Peraltro Palnca quell’anno era stato bersagliato dagli infortuni: prima il 31.12.1977 a Reggio Calabria contro il Bari, dopo aver segnato uno spettacoloso gol in rovesciata, e l’altro nell’ultima partita interna con
l’Ascoli, tanto che nella trasferta di Bari (pareggiata 1-1) non giocò. Durante la settimana c’era tanta apprensione per la presenza di Massimo, mentre da Palermo partivano continui proclami di vittoria, tanto che il Ceravolo fu preso da assalto dai supporters rosanero (se ne sono contati almeno 5.000).
Entrando allo stadio provai una sensazione di disagio, ero nel settore distinti, accerchiato come ero da tifosi del Palermo, ma fui rincuorato dall’ingresso in campo per il riscaldamento di Palanca.
I giallorossi non venivano da un gran periodo, infatti dopo la duplice vittoria con Lecce e Monza dei confronti diretti), nelle ultime quattro partite gli uomini di Sereni avevano inanellato due pareggi in trasferta
con Cremonese e Bari (entrambi per 1-1) e due sconfitte con Sampdoria a Genova e con l’Ascoli al Ceravolo entrambi per due a uno.
I rosaneri invece arrivavano al Ceravolo con dopo due vittorie interne contro il Bari e la Ternana. I giallorossi, in maglietta blu con bordi giallorossi, partirono fortissimo, mettendo in difficoltà gli uomini di
Veneranda, e dopo 5 minuti proprio l’uomo della Provvidenza Palanca si procura, sotto la Ovest, un rigore e lo trasforma spiazzando il portiere ospite Trapani, tra un tripudio di bandiere giallorosse.
Il Catanzaro continuarono ad attaccare, ben sapendo che la difesa era il punto debole della squadra (in quel campionato 41 reti subite)orchestrate dal regista Improta e dalla corsa ciontinua di Nicolini.
Il raddoppio fu sfiorato in più circostanze, mentre per il Palermo poco o nulla se non una zione sull’asse Chimenti Magistrelli.
Il secondo tempo iniziò come il primo, con le aquile in avanti e il Palermo sornione ad attendere l’errore della difesa degli uomini di Sereni.
Ancora una volta Palanca, al minuto 8, mise a segno il gol del addoppio dopo azione personale.
Sembrava finita, ma come detto la difesa del Catanzaro non era proprio impenetrabile e su un servizio di Chimenti, Claudio Ranieri fallì l’intervento e per Magistrelli fu un gioco da ragazzi battere Pellizaro per il 2-1,
era il decimo minuto. A far festa erano i tifosi del Plaermo che sospinsero a gran voce i propri uomini, con i ragazzi di Sereni in affanno.
Ma dopo un quarto d’ora di sofferenza, Adriano Banelli suonò la carica e su calcio d’angolo di Improta, colpì di testa facendo gridare al gol i supporters giallorossi, ma la palla finì di un soffio alta.
Il caldo si faceva sentire e con il Palermo proteso alla ricerca del pari, Nicolini si inventò una groppata sull’out di sinistra, mettendo al centro per il gemello del gol Renzo Rossi che realizzò il 3-1 finale.
Grazie a quella vittoria i giallorossi si portarono da soli al secondo posto e pareggiando poi a Rimini e vincendo in casa con il Como, furono promossi in serie A.
Ma quella giornata fu proprio decisiva ai fini della classifica finale e la doppietta di Palanca che poi realizzò il gol promozione con il Como lo portarono ad essere capo cannoniere del campionato.