Il sedici maggio rievoca storicamente la promozione in serie b ad Ascoli (vittoria contro il Chieti per 2-1), era l’anno 2004.
Ma, in quella data 16 maggio però del 1982 al Ceravolo si giocò un partita storica: Catanzaro –Juventus.
Era la partita decisiva per l’assegnazione del titolo tricolore, perché la Juventus era in testa alla classifica a pari punti – 44 – con la Fiorentina e si giocava l’ultima giornata di campionato.
Chi scrive all’epoca aveva 23 anni, ma ricorda bene quella giornata particolare.
La partita cominciava alle ore sedici e pur avendo l’abbonamento dei distinti fu costretto a recarsi allo stadio due ore prima.
Parcheggiata l’auto in Via Indipendenza, affrontava assime al papa’ la salita di Via Mario Greco; una volta era così.
Quella salita era un fiume di gente, come ogni partita che il Catanzaro giocava in casa; la serie A era qualcosa di incredibile per la città, ristoranti, bar presi d’assalto.
Tanti, troppi cappelli e bandiere bianconere in giro.
Il Catanzaro, ormai per quel campionato, aveva tirato i remi in barca: 28 punti e settimo posto in classifica (ora con un piazzamento simile si va in Europa League).
Vittorie a Torino contro il Toro e Milano contro il Milan, pareggio sempre a S. Siro contro l’Inter, in casa vittoria per 3-0 contro Il Milan (che quell’anno retrocesse) e tante partite ben giocate con un allenatore vulcanico Bruno Pace.
Quattro giocatori finiti nell’Under 21: Mauro, Celestini, Borghi e Bivi.
Insomma una squadra che se aveva voglia di giocare non ce n’era per nessuno.
Unico rammarico la semifinale di Coppa Italia persa nel doppio confronto (per i gol segnati in trasferta) contro l’Inter con quel palo di Sabato al minuto 119 che ancora trema.
I giallorossi venivano da due sconfitte consecutive rimediate a Genova (2-0) e a Cesena (4-1), segno ormai della smobilitazione.
Però, la partita con i bianconeri bisognava disputarla e bene perché l’occhio dell’Italia era tutta rivolta al Ceravolo e al S.Elia di Cagliari dove giocava la Fiorentiva.
Entrato allo stadio, dopo fila chilomentrica, trovai posto quasi vicino alla Curva Ovest (ora Massimo Capraro).
Mentre attraversavo i distinti, non mi sembrava di giocare in casa.
Era presente gente da tutto il Meridione, e c’era qualche tifoso giallorosso che però per quel giorno avrebbe tifato Juventus per via che il Catanzaro non aveva nulla da chiedere al campionato
Ci restai male, perché per me C’è solo iI Catanzaro, ma ognuno è libero di fare quello che vuole
La juve si presentava al Ceravolo con 6 giocatori su undici che da li a poco avrebbero vinto il titolo mondiale, i giallorossi dovevano fare a meno di Sabadini e Ranieri i due terzini titolari, con Bruno che schierò Celestini (un mediano) terzino destro.
Il primo tempo fu molto equilibrato con la squadra a rispettarsi e temersi, con i giallorossi a ribattere colpo su colpo alle iniziative della Juventus, portate soprattutto da Marocchino.
Di Paolo Rossi che era tornato a giocare da poco, dopo lo scandalo scommesse, poco e niente.
Ameta del primo tempo ‘episodio che deciderà il campionato e che è ancora oggetto di contestazioni.
Borghi viene lanciato in area, con un tranciante basso che taglia la forte difesa bianconera, e sta per concludere da solo davanti a Zoff.
Brio, lo stopper della Juventus mette il braccio destro al collo del centravanti giallorosso che va a terra e rigore per tutto il mondo tranne che per il Sig. Pieri e lo stesso Brio che, a distanza di anni, continua a sostenenere che era stata una grande simulazione.
All’inizio della ripresa Bruno Pace sostituisce il mediano Boscolo con il terzino Cascione, con Celestini riportato nel suo ruolo di mediano.
La partita scorre senza sussulti con continui attacchi sterili degli uomini di Trapattoni, che sostituisce Pietro Paolo Virdis, una punta, con Pierino Fanna un’ala destra per aprire la difesa del Catanzaro, che quando riparte è molto pericoloso ma al momento di tirare accade sempre che Gentile, il migliore della Juve, e Scirea riescano a vincere i duelli.
Pertanto Bivi è un fantasma e nel momento di maggiore pressione juventina con Marocchino ad imperversare sulle fasce, Bruno Pace sostituisce al minuto 26 del s.t. il vice capocannoniere del campionato con Palese, che proprio punta non lo era
Ma, ormai allo stadio si percepiva che prima o dopo la Juventus avrebbe dovuto segnare, le marcature delle aquile erano larghe e l’arbitro fischiava a senso unico.
E’ al minuto 28 sull’ennesima incursione di Marocchino sulla destra, Rossi colpiva il palo e sulla ribattuta di Fanna, Celestini che d’ istinto respingeva con un braccio.
All’arbitro Pieri e a tutti i tifosi Juventini non pareva vero che venisse assegnato il calcio di rigore che due minuti dopo Liam Brady, calciatore irlandese che a fine campionato avrebbe lasciato la Juventrus, trasformò sulla destra di Zaninelli che si era tuffato dalla parte opposta.
La partita finiva lì, nonostante Massimo Mauro e Pierino Braglia lottassero caparbiamente.
Doveva finire in qiuel modo con l’ineffabile Pieri a fischiare pure un minuto prima della fine senza dare recupero.
Nel frattempo alla Fiorentina veniva annullato un gol valido di Ciccio Graziani e la Juve vinceva lo scudetto della seconda stella, tra il tripudio dei tifosi ospiti e lo sventolio di bandiere bianconere, per uno scudetto che da parte di molti addetti fu rubato.
Però, dopo 38 anni quella domenica, con stadio stracolmo oltre il limite della capienza, con tutti i più quotati giornalisti presenti in tribuna stampa,rimarrà un ricordo indelebile nella mia testa.
DI SEGUITO IL TABELLINO DELLA PARTITA.
Campionato di Serie A 1981-1982 – 15 ritorno
Catanzaro – Stadio Comunale
Domenica 16 maggio 1982 ore 16.00
CATANZARO-JUVENTUS 0-1
MARCATORI: Brady rigore 75
CATANZARO: Zaninelli, Celestini, Salvadori, Boscolo (Cascione 46), Santarini, Peccenini, Mauro, Braglia, Borghi, Sabato, Bivi (Palese 71)
Allenatore : Bruno Pace
JUVENTUS: Zoff, Gentile, Cabrini, Furino, Brio, Scirea, Marocchino (Bonini 85), Tardelli, Rossi P., Brady, Virdis (Fanna 53)
Allenatore : Giovanni Trapattoni
ARBITRO: Pieri C.