Nell’antologia del calcio, il “4 a 3” rappresenta “La vittoria” per antonomasia: l’incredibile 4 a 3 degli Azzurri a Messico ’70, ha scolpito nella storia un significato da tramandare ai posteri. Paragone senza dubbio improprio, ma è comunque memorabile l’impresa dell’Ecosistem Catanzaro, che chiude a punteggio pieno la tappa inaugurale del campionato di Serie AON di Beach Soccer 2018: tre partite, tre vittorie e non ottenute contro “chicchessia”, ma contro Canalicchio, Villasimius e Napoli! I giallorossi vedono così la concreta possibilità di approdare alla Fase Finale di Catania, fra meno di un mese, avendo messo una seria ipoteca sulla qualificazione. Adesso, c’è da mantenere la lucidità, senza bearsi troppo delle vittorie, ma continuare a macinare fatica e vittorie, a testa bassa. Già il 3-2 imposto ai padroni di casa del Villasimius ieri (unica compagine sarda del girone), in ginocchio sotto i colpi di Errigo, Bassi De Masi e Makelele al termine di un match equilibrato e deciso nell’ultima porzione di gioco, non ha fatto altro che ribadire la forza della squadra della famiglia Procopio. Il 4-3 odierno sul Napoli BS, quindi, suggella il valore del team, proiettandolo alla seconda tappa – a San Benedetto del Tronto, dal 15 al 17 – con maggiore serenità, pur non abbassando la guardia.
Sulla sabbia di Quartu Sant’Elena, ecco un Napoli ferito nel veder ferma a “zero” la casella punti, motivato a risollevarsi, specie dopo la pessima prova di ieri, contro il Terracina. I partenopei sembrano più intraprendenti, ma in apertura di gara, Percia Montani lascia partire un bolide, da calcio piazzato, per l’1 a 0. Gara in discesa? No, nel beach soccer non esiste tale eventualità e non mancano le sorpresa. Edu Suarez prende per mano i compagni e, dopo aver fatto le “prove generali”, pareggia in rovesciata. Precedentemente, Galeano (strepitoso contro il Villasimius, nella seconda giornata), aveva salvato su Savarese. La sfida si accende come se fosse una finale, perché i campani sono consapevoli che una sconfitta comprometterebbe il loro torneo: tanto nervosismo, contrasti al limite della regolarità e la signora Susanna Fiammetta, che lascia correre spesso, fatica a tenere in pugno la situazione. Provvidenziale salvataggio sulla linea di Morabito su Leo Martins, poi Scalese non trova il gol. Gol del sorpasso che arrivano dall’altra sponda, prima con un diagonale di Leo Martins, poi con Savarese, agevolato da un rimbalzo balordo che mette fuori casa il portiere.
Per la prima volta, in questa prima tappa, i giallorossi appaiono poco lucidi e approssimativi. Edu Suarez, sfiora l’1 a 4, Piazza è chiamato agli straordinari. Serve un rigore di Scalese a riaprire la contesa, nella ripresa.
Il terzo tempo si avvia con un palo del Catanzaro ma restando in tema di “legni colpiti”, il Napoli ha da rammaricarsi maggiormente. Percia Montani la rimette sul 3 a 3 con una “bicicletta” imprendibile, piatto forte del suo repertorio! Nel finale le squadre si allungano e non si risparmiano: Galeano salva su Edu e Torres, mentre Stefanini si oppone a Scalese. Clamoroso doppio legno in sequenza per il Napoli, con Savarese e Leo Martins! La maledizione continua, perché anche Capobianco colpisce il palo in rovesciata. Al festival dei legni, partecipa anche Percia Montani, in seguito. Quando tutto lascia presupporre l’over-time, arriva un calcio piazzato dalla distanza e Bassi De Masi decide di far sua la scena: la lunga rincorsa dell’esterno, innesca un missile che il portiere partenopeo non vede nemmeno arrivare e per poco non sfonda la rete: è 4-3, Aquile in festa.