La gioia incontenibile alternata al buio della disperazione, l’orgoglio dell’appartenenza e la vergogna della sconfitta, anche se il vero tifoso è orgoglioso anche quando perde: è questa la potenza delle emozioni che il calcio è in grado di suscitare in chi lo ama. Per questo è considerato lo sport più bello del mondo, in grado di valere quanto una guerra per quanto riguarda la rappresentazione dell’orgoglio nazionale – vedi le partite rappresentative durante la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda – e ancora oggi capace di appassionare milioni di persone. E i numeri ci dicono che per molti è così anche all’estero.
Se vi state chiedendo quante persone seguono il calcio nel mondo, la risposta è probabilmente più alta rispetto alla cifra che state pensando. Quattro miliardi. Praticamente il doppio dei tifosi che seguono altri sport popolarissimi come il cricket e l’hockey. Non sorprende allora il calcolo secondo il quale la metà della popolazione mondiale va in visibilio per il calcio, appassionata al punto da scommettere attraverso numerosi portali come 888 sport, i quali seguono costantemente ogni evento sportivo, incluso ovviamente il calcio. Andiamo a vedere qualche dato che lo stesso portale ci mostra in questa interessante infografica.
I paesi più sfegatati
Sappiamo bene che in Italia, dove ogni squadra del cuore raccoglie i propri tifosi ogni domenica allo stadio, il rito del pallone è particolarmente diffuso. Ma se credete che il Belpaese sia la patria per eccellenza dei calciofili duri e puri, vi sbagliate: al primo posto per percentuale di tifosi nella popolazione ci sono gli Emirati Arabi Uniti, dove l’80% degli abitanti è tifoso. Beati loro, che nel 2022 avranno i Mondiali nel vicino Qatar. Inaspettato forse il secondo posto, che spetta, poco al di sotto, alla Tailandia, con il 78% di appassionati; seguono a ruota Cile, Portogallo e Turchia, con una percentuale del 75%. E l’Italia? Si deve accontentare del nono posto, con il 67%.
Eppure, non riusciamo a fare a meno della Champions League e dell’Europa League, in cui si sfidano 236 squadre, e neppure dei 532 team delle competizioni regionali. Ovviamente solo in Europa: in totale nel mondo esistono 2761 squadre, che rendono il calcio un vero e proprio fenomeno globale. La sua caratteristica principale? Non ha stagionalità, perché ogni mese inizia una competizione specifica, tutta da seguire.
Tutto comincia in un campetto di periferia
Ogni tifoso, come ogni superstar del pallone, si è “ammalato” di calcio da bambino in un campetto di periferia: gli amici, le urla , le corse, e le sfide all’ultimo gol sono parte dell’infanzia di tutti. Quando c’è un pallone, bastano due magliette per terra per immaginare la porta: subito dopo arriva la voglia di tirare e segnare. Tutti possono giocare e divertirsi – merito delle regole facili -, dando il proprio contributo alla squadra. A prescindere dalla struttura fisica. E ciò è verificabile anche a livello professionistico, dove non si richiedono caratteristiche fisiche particolari, come accade per gli altissimi atleti del basket. Certo, chi è alto arriverà meglio ai colpi di testa, ma come dimostrano campioni immensi come Maradona, Romario o Messi, l’altezza non è essenziale per diventare dei fuoriclasse assoluti. A contare è il talento, la passione e l’agonismo.