Il progressivo scoccare delle lancette, scandisce il countdown verso le Final Eight del campionato di Serie AON di Beach Soccer: l’Ecosistem Catanzaro, ottenuta la qualificazione con merito, si dirige verso Catania, teatro di una fase finale che si preannuncia agguerrita (dal 10 al 12 agosto). I padroni di casa godranno del favore dei pronostici ma nello sport, si sa, può accadere tutto e il “contrario di tutto”. A riempire la valigia delle Aquile, umiltà, spirito di sacrificio e unione, le peculiarità che hanno contraddistinto il percorso fin dall’alba di questa stagione, a cominciare dalla strepitosa tappa di Cagliari, a giugno. Da lì, una serie di successi intervallata da qualche inciampo; sensazioni intense, che accompagneranno i giallorossi fino all’appuntamento più importante, quando arriveranno non più da rivelazione del torneo, ma da vera “big”, che ha impressionato le altre concorrenti. Ad attendere il Catanzaro ai Quarti di Finale, venerdì, la Lazio (giunta seconda nel girone A), in una sfida che non si annuncia proibitiva, così come sarebbe stato qualche mese fa: il Catanzaro ha piena coscienza dei propri mezzi, avvalorati dall’ardore messo in campo nelle precedenti partite.
Prima di partire per la Sicilia, la squadra ha ricevuto la visita di Rocco Aversa, patron di Ecosistem, il quale preferisce definirsi amico della società e dei giocatori (con cui si è intrattenuto anche per un divertente “foot-volley”), alla luce dell’innato rapporto di stima e affetto che lo lega alla famiglia Procopio. <<I risultati colti nell’arco di una stagione, sono frutto del lavoro del gruppo, specie in una disciplina come il beach soccer, in cui il concetto di gruppo vale più di ogni altra cosa, al di là delle doti tecniche individuali>>, dice Aversa, che ha tenuto a colloquio tutti i ragazzi (staff compreso), ringraziandoli uno ad uno per aver centrato l’obiettivo delle qualificazioni.
Per una società che ha lavorato instancabilmente, come quella di Pino Procopio, le Final Eight sono perfettamente in linea con le ambizioni ecco perché, a questo punto, pur mantenendo un “profilo basso”, è opportuno puntare a giocarsela senza molte aspettative e pressioni: essere arrivata tra le prime otto, sancisce il valore di un’Ecosistem considerata tra le migliori compagini del torneo, perciò chiunque dovrà fare attenzione alla fame di vittoria di Staffa e soci. Un club apprezzato, tra l’altro, proprio per aver conferito lustro al territorio, avvalendosi unicamente di talenti autoctoni, prodotti delle società del luogo: <<Cerchiamo di veicolare al meglio il prodotto dello sport calabrese, poiché la nostra filosofia è far giocare ragazzi calabresi – ammette Aversa-. Spero di poter chiudere bene quest’anno, non solo con l’obiettivo minimo della qualificazione alla fase finale, ma agguantando posizioni più ambiziose, migliorandoci anche per il futuro>>. Insomma, un occhio al presente (con uno scudetto da assegnare) ed uno sguardo lungimirante al futuro, a ciò che sarà: <<Non dobbiamo commettere l’errore di approcciarci con presunzione (visto quanto di buono fatto) ma nemmeno avere un atteggiamento remissivo, come se ritenessimo d’aver raggiunto il massimo risultato alla nostra portata – annuncia Rocco Aversa, incitando il team-. E’ vero, nello sport avere dei campioni fa la differenza, però si possono raggiungere risultati anche con le giuste motivazioni, concentrazione e sicurezza nei propri mezzi, perché questo sopperisce a tutto il resto (diversi gli esempi agli ultimi Mondiali di calcio). Disponiamo di elementi fortissimi, che giocano a beach soccer da molti anni e hanno acquisito la giusta sicurezza. Dunque, i ragazzi devono rendersi conto che la loro esperienza può rivelarsi determinante. Allora, a quel punto, nessun risultato sarà precluso>>.