Il giro d’Italia che divide lo Stivale
«Un giro di Mezz’Italia» – così afferma in una nota stampa il presidente della Regione Mario Oliverio. Il sud risulta praticamente cancellato dalle tappe del Giro d’Italia 2019. Un giro che partirà da Bologna per terminare a Verona con delle tappe che hanno ben poco di meridionale. Insomma un tour tutto nordico che di fatto esclude l’intero Mezzogiorno su 21 tappe, infatti, una sola in Puglia a San Giovanni Rotondo, città natale di Padre Pio.
Escluse completamente le regioni meridionali: dalla Campania alla Sicilia, passando per Basilicata e Calabria.
Non viene però esplicitato il motivo di quest’esclusione che ha, però, subito generato sostanziali polemiche anche sul web. La manifestazione sportiva è innanzitutto un viaggio culturale tra le meraviglie d’Italia, i ciclisti che attraversano da Nord a Sud lo Stivale, dai monti alle coste, in quei luoghi incantati che diventano punti di interesse a livello nazionale e che nei giorni delle magliette rosa hanno una visibilità nazionale ed internazionale.
« È grave che una manifestazione popolare sportiva di lunga e vissuta tradizione come il giro d’Italia escluda una parte importante del Paese come il Sud e le Isole. Ritengo sia opportuno riconsiderare questa proposta e definire un circuito inclusivo dell’intero territorio Nazionale, lo Sport ha, nel nostro Paese -conclude Oliverio- sempre contribuito ad includere, ad unire e ad accrescere lo spirito di appartenenza a stessi valori ed ai colori dell’Italia».
Un giro che nel 2018 vedeva percorrere in Calabria 159 Km, un’occasione per promuovere le bellezze artistiche, storiche, culturali e culinarie del nostro territorio. Da Pizzo a Lamezia, dalla Riviera dei Cedri ai monti del Pollino, quelle strade che purtroppo non saranno percorse dai ciclisti in rosa nel 2019.
La biciletta non è più un mezzo alla portata di tutti, sarà forse per le strade troppo dissestate, per i costi troppo elevati, non ci è dato saperlo. Si attende con ansia la risposta ad un quesito che – di fatto – penalizza il tacco e la punta dell’intero stivale.
Ad essere eliminata anche la Campania solitamente meta di arrivi e partenze. Un’Italia – come al solito – divisa a metà. Continua a crescere e ad alimentarsi quella spaccatura che vede un Sud sempre più tagliato fuori. È inaccettabile vedere come Basilicata, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna siano state semplicemente eliminate da una manifestazione che si chiamava per l’appunto Giro d’Italia, ma come si fa a parlare di Giro d’Italia se una parte di essa viene letteralmente tagliata fuori?
Questa la domanda dei tantissimi appassionati di ciclismo che da sempre seguono la corsa, diventata da tempo simbolo dell’Italia, un Italia che anche a livello sportivo risulta tagliata a metà.
La rabbia degli appassionati che farà tingere di nero e non di rosa le nostre maglie.
Anna Bagnato