Nelle ultime settimane, dopo la decisione di riaprire al calcio, in Italia si è dibattuto molto in merito ad una possibile riapertura anche agli altri “sport di contatto”. Ancora, però, non è arrivata una decisione comune da parte delle forze politiche, le quali vorrebbero garantire i protocolli di sicurezza anche nelle attività sportive di base oltre che nelle attività commerciali e sociali. Perciò, come vedremo di seguito, si è preferito allontanare il problema piuttosto che risolverlo nell’immediato. Fermo restando che, anche dove si crede che i protocolli possano venire rispettati, non vi sono controlli e si assiste a numerosi assembramenti “selvaggi”.
Ministro Spadafora: “non sappiamo ancora quando ci sarà il via libera agli altri sport di contatto”
L’affermazione sopra riportata del ministro Spadafora, rilasciata in un’intervista a Fanpage.it, è arrivata a seguito di un incontro con il ministro della salute, Roberto Speranza, il quale ha affermato che non è possibile garantire due regole fondamentali, ovvero distanziamento sociale e mascherina. Vi è, quindi, un dietrofront in merito alla data del 25 giugno, in precedenza scelta dall’esecutivo come giorno X per il via libera agli altri sport.
Decisioni tutte condivisibili, l’importante è che non si facciano due pesi e due misure
La strada della prudenza, scelta dal governo italiano, è più che condivisibile perché ancora il Covid-19 è in circolazione ma non si deve cadere nell’errore di fare due pesi e due misure. Per di più, se esistono delle regole in merito al distanziamento sociale e all’uso della mascherina, devono essere rispettate in tutti gli ambiti. Perciò, il no ad alcuni sport ci può stare ma, da oggi, è necessario che i controlli nelle città italiane siano serrati per garantire il rispetto delle regole. In caso contrario, forse, sarebbe meglio eliminarle e sperare che non accada nulla che nuoccia alla salute degli italiani.