Il destino intrecciato di Palanca e Catanzaro: una storia di successi
È un giorno di grande emozione per la città calabrese, poiché Massimo Palanca è stato ufficialmente accolto come cittadino di Catanzaro. In una serata memorabile, il Consiglio Comunale ha conferito la cittadinanza onoraria a Palanca, ancora oggi riconosciuto come un vero e proprio simbolo giallorosso per gli anni straordinari trascorsi indossando la maglia numero 11, tra la fine degli anni ’70 e gli inizi degli anni ’80, un periodo culminato con la storica promozione in Serie A, un traguardo senza precedenti per una squadra calabrese.
Questo riconoscimento solenne rappresenta un tributo al profondo legame che l’ex attaccante ha intessuto con i tifosi e l’intera città, che lo affettuosamente chiama “O Rey”. La maglia numero 11, indossata con orgoglio da Palanca, ha segnato un’era d’oro per il calcio calabrese e rimane un simbolo di dedizione e passione.
La cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria è stata un’occasione toccante per celebrare l’impegno e il contributo di Palanca. L’ex calciatore ha festeggiato il suo settantesimo compleanno ieri, e questa commemorazione è stata resa ancora più speciale dalla presenza di alcuni dei suoi compagni di squadra di quel periodo d’oro, tra cui Adriano Banelli e Tato Sabadini, oltre ai dirigenti e allo staff tecnico dell’Us Catanzaro, tornato in Serie B proprio quest’anno. Tifosi di ogni generazione hanno unito la loro voce per omaggiare il loro eroe.
Le statistiche sportive di Palanca sono impressionanti: 367 partite giocate in campionati e coppe, con ben 137 gol all’attivo. Ma ciò che ha reso davvero unico il suo stile di gioco è stata la capacità di segnare direttamente da calcio d’angolo, una caratteristica che gli ha valso 13 gol, riconosciuti da esperti e addetti ai lavori. La maglia numero 11, iconica e irripetibile, è stata consegnata a Palanca dal direttore generale del Catanzaro, Diego Foresti.
Il sindaco Nicola Fiorita, insieme alla Giunta e al Consiglio comunale, ha accolto Palanca con parole di ammirazione e gratitudine: “Palanca è stato l’eroe di Catanzaro e di tutta la Calabria, è stato un laboratorio di sogni, un paladino delle nostre speranze, un rifugio delle nostre angosce. È stato molto di più di un calciatore.” Emozionato, Palanca ha espresso il suo affetto per la città: “Mi sento parte integrante di questa città, il vostro affetto mi fa capire che ho fatto qualcosa di buono. Il mio auspicio è che Catanzaro possa crescere sempre di più. Invito tutti gli amministratori a lavorare per farla ridiventare il capoluogo della Calabria.”
La cerimonia si è conclusa con un toccante minuto di silenzio in memoria di Carlo Mazzone, l’allenatore che ha contribuito al successo del Catanzaro alla fine degli anni ’70, e Francesco Scorsa, una figura rispettata nel mondo del calcio calabrese.
L’ingresso di Massimo Palanca nell’albo dei cittadini catanzaresi è un omaggio al suo impegno, alla sua passione e al suo contributo eccezionale allo sport e alla comunità. Il suo nome continuerà a risplendere nella storia sportiva di Catanzaro e ad ispirare le generazioni future ad abbracciare i valori dello sport e dell’unità cittadina.