Il Tribunale Federale Nazionale del Calcio Italiano ha emesso una nuova sanzione nei confronti della Reggina 1914, squadra di Serie B, guidata dal presidente Roberto Proietti. Il club calabrese ha ricevuto 4 punti di penalizzazione nella classifica per la corrente stagione sportiva, in aggiunta alla sanzione precedente di 3 punti inflitta lo scorso 17 aprile dallo stesso Tribunale.
La sanzione è stata imposta a causa di una serie di violazioni gestionali ed economiche commesse dalla società, per le quali sono state accertate le responsabilità sia dirette che proprie della Reggina. Inoltre, il Tribunale ha inibito l’amministratore delegato e legale rappresentante pro tempore del club, Paolo Castaldi, per un periodo di 3 mesi.
La sentenza del Tribunale rappresenta un duro colpo per la Reggina, che si trova a lottare per la salvezza in Serie B. La squadra calabrese, tuttavia, ha già annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la sanzione.
Questa non è la prima volta che la Reggina si trova al centro di una vicenda giudiziaria. Nel 2006, la società fu coinvolta nello scandalo di Calciopoli, un’inchiesta giudiziaria che portò all’assegnazione dello scudetto 2005-2006 all’Inter e alla retrocessione in Serie B di diverse squadre, tra cui la stessa Reggina.
La sentenza del Tribunale Federale Nazionale è un segnale importante per tutte le squadre italiane, che devono rispettare le regole e le norme in materia gestionale ed economica. Solo così si potrà garantire la trasparenza e l’equità nelle competizioni sportive, evitando che alcune squadre abbiano un vantaggio sulle altre grazie a comportamenti scorretti o illegali.
Inoltre, è importante che le società calcistiche si dotino di una gestione efficiente e trasparente, in grado di garantire la sostenibilità economica a lungo termine. Solo così si potranno evitare situazioni di crisi e di difficoltà, che possono compromettere non solo le prestazioni sportive, ma anche l’intera esistenza delle società stesse.
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