Che il campionato di serie C girone C fosse ristretto ad una lotta a tre tra Catanzaro, Crotone e Pescara (in rigoroso ordine alfabetico) lo si sapeva, ma che dopo 14 giornata il Catanzaro avesse 38 punti sui 42 disponibili e il Pescara 35 era cosa poco opinabile.
E domani allo stadio Adriatico della ridente città abruzzese, alle ore 14.30, con arbitro il Sig. Di Marco di Ciampino, si terrà lo scontro diretto tra chi insegue, il Pescara, e il Catanzaro che funge da battistrada.
La differenza in classifica fra le due squadre è data dall’unica sconfitta dei biancoazzurri, contro il Crotone in casa, a cui corrisponde una vittoria in più per il Catanzaro.
L’importanza di vincere contro il Pescara
Inutile dire l’importanza della posta in palio, in quanto una vittoria dei padroni di casa significherebbe per gli stessi raggiungere i giallorossi, un pareggio lascerebbe inalterata la classifica, mentre una vittoria delle aquile avrebbe una grande valenza col mantenimento del primo posto in classifica e lasciando il Pescara a sei punti.
Ospite interessato sarà il Crotone che si augura chiaramente una vittoria del Pescara, ma non disdegnerebbe neanche un pari.
I punti in classifica
Quindi 35 punti per la squadra allenata da Alberto Colombo, che l’anno scorso alla guida del Monopoli fece male al Catanzaro sia all’andata sia al ritorno, per poi pagare dazio ai play-off, frutto di 11 vittorie due pareggi (una in casa col Monterosi e uno a Giugliano) e una sconfitta come già scritto contro il Crotone all’Adriatico, dove il Pescara non segna molto solo 11 reti 8 delle 27 totali realizzate) in 7 partite e subisce pochissimo solo quattro le reti incassate 8delle 10 totali subite)
Gli adriatici sono andati a segno con 12 calciatori diversi e il capocannoniere della squadra e Facundo Lescano con 7 reti, a cui fanno seguito Cuppone e Mora con 4 reti a testa, arrivano a questa partita dopo la vittoria di lunedì a Torre del Greco per 3-2 e viene spesso schierato con un 4-3-2-1.
Si tratta di una squadra costruita per far bene e possibilmente vincere il campionato con calciatori esperti come Tommaso Cancellotti Luca Mora, Riccardo Brosco e calciatori che hanno militato in serie B come Palmiero ex Cosenza oltre a Luigi Cuppone che in questa categoria è un’attaccante di prim’ordine.
Gli scontri precedenti
I precedenti all’Adriatico sono tutti in serie B e uno in serie A vedono 4 vittorie dei padroni di casa 2 pareggi e 3 vittorie del Catanzaro di cui l’ultima risale al 04/02/2006 quando le aquile espugnarono Pescara grazie ad un gol di Gissi.
Quella è stata l’ultima partita disputata tra le due compagini.
Amarcord: la giornata 27 della massima serie
Fra i precedenti sopra menzionati uno riguarda la serie A e si gioca il 13.04.1980, in piena bufera per quanto accaduto poche settimane prima con gli arresti per il calcio scommesse a cui erano interessati anche calciatori di primaria importanza come il povero Poalo Rossi.
È la giornata n. 27 della massima serie (quindi 4 giornate alla fine del campionato) e il Catanzaro è penultimo in classifica, assieme all’Udinese con 19 punti con la Lazio a precederla con 23 punti al quart’ultimo posto, mentre il Pescara è ormai retrocesso quasi matematicamente con 14 punti.
Quella giornata prevede lo scontro diretto tra Udinese e Lazio (anche se quest’ultima è seriamente incriminata a retrocedere per la vicenda-scommesse e il Catanzaro si reca a Pescara per un incontro da vincere a tutti i costi per poter ambire alla salvezza sul campo.
Sasà Leotta, trainer giallorosso subentrato a Carletto Mazzone, schiera Mattolini in porta, Sabadini e Zanini terzini, Menichini, libero, Groppi, stopper, Nicolini, Orazi e Majo a centrocampo, coadiuvati dal tornante di destra Pierino Braglia mentre in avanti la strana coppia Chimenti-Palanca che doveva assicurare gol a raffica e addirittura nell’idea del presidente Merlo una qualificazione alle coppe europee, e invece i giallorossi erano relegati in fondo alla classifica.
In panchina Leotta porta con se il secondo portiere Trapani, l’attaccante Bresciani e il cursore di destra Borelli.
Il Pescara era guidato dal mago Giagnoni e aveva tra le sue fila buoni calciatori per quell’epoca come i difensori Negrisolo e Pellegrini, il centrocampista Loris Boni, il capitano Nobili, mentre in attacco veniva schierato una bestia nera del Catanzaro cioè Giordano Cinquetti.
Il racconto di quella partita
Dopo un buon inizio del Pescara con gran parata di Mattolini in uscita sul libero Pellegrini, il Catanzaro prendeva il comando delle operazioni e Chimenti falliva una palla gol clamorosa su imbeccata di Palanca.
Nel frattempo l’Udinese andava in vantaggio contro la Lazio su rigore trasformato da Del Neri.
Quindi era d’uopo una vittoria e il Pescara subiva l’assedio del Catanzaro e Palanca, con la specialità della casa – il calcio di punizione-colpiva un paolo clamoroso con il portiere del Pescara Piagnerelli a guardare.
Finalmente al minuto 34 le aquile passano con Nicolini pronto a riprendere su azione d’angolo una corta respinta del portiere abruzzese e depositare in gol.
Sembrava tutto finito e invece dopo due minuti, il Sig. Michelotti, sempre nemico del Catanzaro si inventava un calcio di rigore per i padroni di casa per presunto fallo di Menichini su Boni.
Braglia si infuria e viene espulso, mentre Nobili trasforma sulla sinistra di Mattolini, ma nonostante il pari gli adriatici retrocedono in B, anche perché la Lazio riesce a pareggiare ad Udine con gol di Zucchini.
Quel campionato finirà comunque con la salvezza del Catanzaro che per un solo punto non era riuscita ad agganciare la Lazio al quart’ultimo posto, grazie alla retrocessione di Milan e Lazio per lo scandalo scommesse.