Reggiana-Catanzaro: 1-0, 41’ Girma
San Stefano amaro per i tifosi giallorossi; infatti, alle 12.30, agli ordini di Camplone di Pescara, il Catanzaro chiude il girone di andata del campionato di Serie B e soprattutto un’annata che sarà ricordata al Mapei Stadium contro la Reggiana, con quasi 1.500 tifosi al seguito. Ma anche stavolta lascia il campo sconfitto senza attenuanti.
Vivarini cambia molti uomini rispetto alle due sconfitte precedenti, schierando Situm al posto di Katseris, Pontisso al posto di Ghion, D’Andrea al posto di Biasci e con l’esordio di Krastev in difesa al posto di Kraijnc, con lo spostamento di Scognamillo a difensore sinistro.
Il primo tempo vede una partita equilibrata con un unico calciatore che fa la differenza, l’attaccante svizzero di origine, ma con cognome tipico dell’Etiopia, ovvero Nathan Girma, che appena può fa saltare il meccanismo difensivo del Catanzaro. Ed è infatti lui che di testa al minuto 41 porta in vantaggio la Reggiana con un colpo di testa su punizione dalla sinistra di Kabashi, battendo Fulignati.
Il primo tempo inizia con una buona occasione da gol per le aquile con un tiro di Vandeputte, respinto da Bardi. Riprende la palla D’Andrea che sfiora il vantaggio. Poco dopo, su una rimessa laterale, Hrastev e Situm si addormentano e Girma va via, dando a Gondo una palla da spingere in rete, ma l’attaccante della Reggina tira addosso a Fulignati.
La partita prosegue tra falli, ammonizioni e qualche buona occasione per i giallorossi, ma prima un’azione di Vandeputte non viene capitalizzata e poi un tiro di Pontisso da fuori viene parato da Bardi.
Poi all’improvviso il gol, realizzato su calcio di punizione per fallo sull’incontenibile Girma.
Il secondo tempo vede subito in campo Biasci e Ghion al posto di Sounass e Verna e si capisce subito perché Vivarini non li ha schierati dal primo minuto, dato che l’attaccante non si è mai notato, se non per un colpo di testa al minuto 88, mentre il centrocampista ha fatto a gara a perdere più palloni possibili.
Al di là di due tiri di Ambrrsino, di cui uno su punizione, la squadra non è stata capace di costruire nel secondo tempo nulla. La Reggiana ha fatto densità nel proprio campo, soffrendo zero, rischiando di raddoppiare con Gondo prima che davanti a Fulignati cadesse, e poi con Portanova che tirava fuori da ottima posizione.
Emblematico quanto successo al minuto 94 quando di solito si butta la palla in avanti e, invece, come è stato fatto per tutto il secondo tempo, Scognamillo ha scambiato con Brighenti come se nulla fosse, segno di mancanza di idee.
Dopo la sconfitta di Ascoli senza creare nulla, viene quest’altra sconfitta in trasferta anche qui creando pochissimo, incapaci di costruire una manovra che sia una, incapaci di entrare in area di rigore, in poche parole una squadra senza anima e senza cuore.
Con questa partita si chiude un 2023 incredibile, ma nel calcio, come si sa, la riconoscenza non dura molto, e quindi società, tecnico e squadra devono capire che la Serie B è tutta un’altra storia, E LA SQUADRA NON PUÒ PRESCINDERE DALLA PRESENZA O MENO DI IEMMELLO, senza il quale non esiste un piano B.