CATANZARO-PESCARA 2-2: 21’Lescano 35’ Curcio 65’ Lescano 90’ Curcio su rigore
Nel giorno della festa per la promozione in serie , il Catanzaro impatta per 2-2 col Pescara al termine di una partita che le aquile hanno affrontato non al massimo delle condizioni mentali visto il clima particolare esistente al Ceravolo fremito all’inverosimile che l’arbitro di turno MARIA MAROTTA DI SAPRIche ha cercato in tutti i modi di rovinare e che poi ha salvato concedendo un calcio di rigore al minuto 89 ai giallorossi che Cianci ha realizzato evitando una sconfitta assolutamente non meritata fatto salvo la prestazione ottima della squadra di Zeman
Vivarini schierava i titolarissimi ad esclusione di Biasci sostituito da Alessio Curcio.
La squadra abruzzese faceva subito capire quali erano le sue intenzioni sbagliando un gol con Brosco a pochi metri da Fulignati e prendendo un palo con Rafiam in mezzo a queste due azioni Iemmello falliva un gol fatto su passaggio di Sounass toccando male il pallone a pochi passi da Plizzari.
Il Pescara pressava altissimo e le aquile non riuscivano ad uscire iin maniera pulita grazie anche alla scarsa vena di alcuni uomini Ghion e Vandeputte su tutti.
Proprio in errore su disimpegno da parte di Ghion, Merola dava la palla a Lescano che non aveva difficiltà a battere Fulignati per il vantaggio pescare.
Il Catanzaro si svegliava dal torpore e Iemmello prendeva una traversa a portiere battuto un minuto dopo
Ma era il Pescara a fallire il raddoppio dopo la mezzora con Lescano che di testa sbagliava un gol fatto e poi con Rafia che tirava addosso a Fulignati.
Al minuto 35 il vento faceva la sua parte e Curcio si trovava davanti a Plizzari dopo un rimpallo freddandolo con un bolide sotto la traversa.
Il primo tempo si chiudeva nonostante un abbozzo di assedio del Catanzaro sul risultato di parità con un Pescara che aveva messo in difficoltà un Catanzaro poco concentrato.
La musica nella ripresa non cambiava con i giallorossi che non riuscivano, se non i vari casi, il bandolo della matassa e la partita diveniva anche bruttina con un arbitro incapace di tenerla in pugno fischiando a convenienza e non estreando cartellini gialli che avrebbero forse penalizzato la squadra abruzzese.
Si arrivava senza sussulti al minuto 20 quando su azione seguene a rimessa laterale Lescano si trovava tutto solo davanti a Fulignati che non poteva fare altro che deviare in rete il tiro dell’attaccante biancoazzurro.
Vivarini cercava di cambiare qualcosa con i cambi mettendo Pontisso e Brignola la posto di Ghion e Sounass non proprio in gran giornata.
La reazione dei giallorossi era più di nervi in quanto le manovre che hanno reso celebre la squadra del Catanzaro quest’anno.
Iemmello pareggiava subito ma l’assistente aveva alzato la bandiera, Martinelli prima di testa prendeva la traversa poi sempre di testa mandava fuori.
Entravano anche Cianci al posto di Curcio e Tentardini al posto di Situm e poi anche Katseris al poso di Scognamillo.
La partita era ormai nelle mani del Pescara, ma su uno degli ultimi assalti del Catanzaro Crescenzi toccava con un Braccio e per l’arbitro era calcio di rigore con tantissime proteste degli abruzzesi.
Cianci chiedeva a Iemmllo se poteva tirare il penalty e dopo la risposta affermativa del 9 del Catanzaro pareggiava spiazzando Plizzari.
E da li inizava la festa con tanto di premiazione e consegna del trofeo ai ragazzi di Vivarini.
Quindi il Catanzaro lascia i primi punti al Ceravolo, dopo una prestazione non proprio convincente, ma dopo un campionato condotto così c’è solo da dire GRAZIE.