Ricordi d’epoca: il Catanzaro torna a Reggio Emilia per consolidare la sua posizione in Serie B
Dopo le due inopinate e per certi versi assurde sconfitte contro Ascoli e Brescia, per il Catanzaro e le altre squadre di Serie B non c’è tempo per rifiatare. Martedì 26 dicembre, giorno di S. Stefano, il campionato non si ferma e si gioca la giornata n. 19, ultima di ritorno, prima delle vacanze invernali. In quest’ottica, i giallorossi sono chiamati ad affrontare la Reggiana al Mapei Stadium alle ore 12.30, dopo 227 giorni (era il 13/05/2023) dall’aver alzato su quel campo la Supercoppa di Serie C, grazie al pareggio per 2-2.
La Reggiana, allenata da Nesta, si trova al 14º posto con 20 punti, frutto di 4 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte, con 20 reti realizzate e 24 subite. Arriva a questa partita dopo aver vinto a Bolzano, sul campo del Sud Tirol, per 3-2. Fra le mura amiche, i granata hanno vinto una sola partita, contro il Venezia, pareggiate 6 e perse 2 contro Palermo e Sampdoria, con 9 reti messe a segno e 11 incassate.
La squadra emiliana gioca con un 3-4-3 che vede in porta uno dei migliori portieri del campionato, il trentunenne Bardi. La difesa è imperniata sull’esperto Sampirisi a destra, Romagna o l’esperto Rozzio e il giovane Mercandalli a sinistra, che spesso si alterna col polacco Sziminsky, frequentemente accostato al Catanzaro nel calciomercato estivo. A centrocampo tutto ruota attorno a Kabashi, con Fiamozzi e Pieragnolo esterni. In avanti, assieme al forte Manolo Portanova, si alternano gli attaccanti Varela, Gondo, Girma, Eric Lanini e Antiste. Insomma, una squadra discretamente forte dalla cintola in su, capace con tante variazioni di mettere in crisi le difese avversarie.
PRECEDENTI
A Reggio Emilia, i precedenti confronti in Serie B si sono giocati tutti al vecchio Mirabello, sono 14 con 7 vittorie della Reggina, 4 pareggi e 3 vittorie giallorosse, con 21 reti fatte dai granata e 12 dai giallorossi. L’ultima vittoria della Reggiana risale al 25/02/1973, quinta di ritorno, e finì 2-1 con reti di Spagnolo e Vignando su rigore degli emiliani e gol di Bonfanti per i giallorossi. L’ultima vittoria del Catanzaro riguarda l’ultimo incontro disputato, quando la derelitta squadra allenata da Fausto Silipo andò a vincere il 25/03/1990, grazie a un gol di Cotroneo a metà della ripresa.
Ma il ricordo non può che andare al 20/06/1976, quando la squadra di Di Marzio era obbligata a vincere per salire in Serie A, contro una Reggiana già retrocessa. Il Mirabello fu preso d’assalto dai tifosi giallorossi che riempirono lo stadio, convinti di fare un solo boccone. La classifica prima dell’incontro recitava così: Genoa, Catanzaro e Foggia punti 43, Brescia e Varese 42. Il Catanzaro veniva dal recupero della giornata 29 giocato tre giorni prima contro il Novara e vinto per 3-0 e lo Stadio Mirabello era un forno. Di Marzio mise in campo Pellizzaro, Silipo e Vignando, Banelli, Maldera e Vichi, Nemo, Improta, Spelta, Braca e Palanca. In panchina il secondo portiere Novembre, Arbitrio e Michesi. Il primo tempo passò senza grandi emozioni, con i giallorossi con le gambe molli e stanche, ma nel frattempo il Genoa e il Foggia erano passati in vantaggio contro Modena e Novara – con gol di Pruzzo su rigore il Genoa e di Turella il Foggia – il Varese impattava 0-0 col Palermo e il Brescia perdeva a Brindisi per un gol di Uliveri. Quindi, a fine primo tempo, il Catanzaro era in Serie A, ma dopo il quarto d’ora le cose cambiarono: Bonci aveva raddoppiato per il Genoa, ma il Varese, prima con Dal Fiume e poi con Manueli, aveva raddoppiato e nel frattempo Spillo Altobelli aveva pareggiato per il Brescia. A quel punto, il Catanzaro doveva segnare per non andare allo spareggio col Varese. Doveva segnare e finalmente, al minuto 26 del secondo tempo, Palanca ribadiva in gol, alle spalle del portiere Piccoli, un tiro di Vignando finito sul palo, tra il tripudio di bandiere e urla dei tifosi giallorossi. Di Marzio sostituiva lo stanco Vignando con Arbitrio, spostando Braca in mediana e Banelli terzino sinistro. Il Genoa triplicava con Mariani e anche il Varese lo faceva con Carletto Muraro, ma ciò non importava a nessuno, in quanto la Reggiana neanche si avvicinava all’area di rigore del Catanzaro. Ma al minuto 85 si verificava l’imponderabile: Passalacqua dava un filtrante in area per Sauro Frutti che infilava con un bolide sotto la traversa di Pellizzaro. Sconforto, delusione, amarezza: questi erano i sentimenti dominanti, quando al minuto 89 Arbitrio crossava dalla destra per Nemo, che sempre di testa da ad Improta, dal dischetto del rigore, metteva in gol e portava il Catanzaro in Serie A.
Una partita da giocare sereni
Una partita, la cui direzione è stata affidata a Giacomo Camplone di Pescara, che i giallorossi devono giocare da squadra in maniera tranquilla, serena, ma soprattutto concentrati se vorranno dare soddisfazione ai tifosi. Nelle ultime due partite, al di là di episodi negativi o meno, è mancata sia la voglia di vincere sia la concentrazione per farlo.