Vibo Valentia: daspo di 8 anni per un 25enne

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VIBO VALENTIA, 20 NOV 2019 – Il questore di Vibo Valentia, sulla base delle indagini svolte dalla Digos e degli ulteriori approfondimenti condotti dal personale dall’Ufficio Misure di Prevenzione della Divisione Anticrimine della Questura, ha emesso un provvedimento di “Divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive”, cd. “Daspo”, nei confronti di un giovane di 25 anni sostenitore della squadra di calcio della Cavese, già noto alla polizia.

Il giovane tifoso lancia fumogeno

Il 25enne, durante l’incontro di calcio Rende-Cavese, svoltosi allo stadio comunale “L. Razza” di Vibo Valentia lo scorso 13 ottobre, si era reso responsabile dell’accensione e del lancio di un fumogeno dal settore ospiti, che ha terminato la sua traiettoria sul terreno di gioco, mettendo in pericolo l’incolumità dei giocatori e degli altri tifosi presenti sugli spalti e creando un’evidente turbativa all’ordine ed alla sicurezza pubblica.

Individuato grazie alle telecamere di video-sorveglianza

Nonostante avesse tentato di travisarsi, il 25enne è stato individuato attraverso l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere di video-sorveglianza installate all’interno dell’impianto e dalle contestuali attività info-investigative e di riscontro.

Il tifoso è recidivo

Il tifoso risultava già destinatario di un analogo provvedimento inibitorio emesso da un’altra Questura e scaduto nel corso di quest’anno, in quanto ritenuto responsabile di incidenti con le forze dell’ordine nel corso di un’altra partita di calcio della Cavese.

Il Daspo nei suoi confronti quindi è stato applicato nella misura di 8 anni (innalzata per i “recidivi” dal D.L. 14/06/2019 n. 53, cd. “Decreto Sicurezza bis”) e con la forma aggravata delle prescrizioni a comparire presso un Ufficio di Polizia in giorni e orari determinati in concomitanza delle gare di calcio indicate nel provvedimento, così come già previsto dal D.L. n. 119/2014.

Il provvedimento è stato, poi, convalidato dal gip presso il locale Tribunale.