Per pescare è sempre un buon periodo, ogni mese è più semplice catturare alcuni tipi di pesci, piuttosto che altri.
Ci troviamo in inverno inoltrato e la temperatura è abbastanza rigida, ma il momento risulta ugualmente propizio per pescare la seppia.
La tecnica utilizzata dalla riva è lo spinning.
Ad un terminale si lega un pesciolino finto e il gioco è fatto.
Si lancia con la canna o con la lenza l’esca in mare, e si ritira lentamente, anche spostandosi di qualche metro. Spinning vuol dire proprio: ruotare, questo movimento viene eseguito dall’esca in acqua, controllata sempre dal pescatore.
L’ artificiale deve procedere in acqua con cautela, il cefalopode attratto dai colori sgargianti dell’esca si avventa sulla finta preda. Una volta che la seppia si posa sull’esca, bisogna dare un colpetto secco, affinché gli ami afferrino per bene il mollusco. Riuscire a portare la preda sulla riva, è una operazione non sempre semplice.
Una volta arrivata sulla spiaggia, spruzzerà un po’ di nero qua e là per difendersi.
È davvero uno spettacolo guardare i cefalopodi uscire dall’acqua, per i tanti colori che assumono.
Allo stesso modo si può pescare il polipo.
Se ci trovassimo su una barca, il tutto si svolgerebbe quasi allo stesso modo, è importante non ancorarsi, il natante deve scorrere liberamente.
Anche qui, far salire il mollusco sulla barca è complicato, ma ci si può aiutare con un retino.
Poi che dire, la cucina marinara ha elaborato piatti famosi in tutto il mondo, come le classifiche linguine al nero di seppia.
Un primo carico di sapore e di profumo.
Oppure si può gustare fritta o con i piselli, insomma chi più ne ha, più ne metta.
Diversi Catanzaresi amano la pasta, ma non la preferiscono con il nero, la gustano sempre con la seppia ma in bianco. I catanzaresi sono un po’ “strani”, insomma, posto che vai, usanza che trovi.
Davide Oliverio