Stiamo vivendo il mese di maggio, e proprio in questo periodo primaverile, si inizia a fantasticare sulle prossime vacanze.
Naturalmente c’è chi preferisce il mare e chi ama la montagna.
Solo una cosa metteva tutti d’accordo, la discoteca che giaceva su una specie di altopiano a picco sul mare: naturalmente ci riferiamo all’intramontabile Rebus.
La famiglia Carpenzano l’ha sempre coccolata, come una “figlia adottiva”, amata fin dal primo giorno.
Le labbra del suo logo la rendevano riconoscibile ovunque nel territorio.
L’estate 2019 sta arrivando, e sta portando con sé i ricordi di questo luogo quasi magico.
La brutta notizia è che ormai la discoteca ha chiuso definitivamente i battenti.
Ma ricordi, le esperienze e le serate estive, non possono essere cancellate, questa è la buona notizia.
Basta fare una semplice ricerca su Google, per capire l’affetto che gli appassionati hanno ancora riservato a questo posto.
Sicuramente ci sono tanti luoghi dove andare a divertirsi, ma il Rebus non era solamente una discoteca, ma un punto di incontro per giovani e adulti.
Infatti, in alcune serate, specialmente il venerdì, anche le persone non più giovanissime andavano a ballare in un ambiente fatto apposta per loro.
Davvero un posto fatto dalla gente e per la gente.
Ognuno di noi ha impresse nella memoria delle serate nella rinomata discoteca.
Sicuramente, quest’estate sarà un po’ triste passare da quella strada e trovare le luci spente.
Problemi di viabilità e sicurezza, hanno portato al malinconico epilogo.
Parcheggiare lungo la 106 a destra ed a sinistra non era sicuramente il massimo.
Forse è giusto così, forse no, non resta che sognare un passato recente, vivere il tempo presente e fantasticare sull’imprevedibilita’ del futuro.
Davide Oliverio