Wanda Ferro: “Col Rebus va via una pagina di storia”

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Rebus club

CATANZARO, 31 AGO 2018 – “Il sentimento di autentica commozione che si è diffuso alla notizia della decisione della famiglia Carpanzano di chiudere dopo quasi cinquanta anni di attività la discoteca Rebus dà il senso di quanto sia stata importante questa realtà per il territorio della costa ionica catanzarese e per l’intera Calabria”. E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro. “Il Rebus – prosegue Wanda Ferro – non è solo un luogo dei ricordi per tante generazioni che lo hanno frequentato a partire dagli anni ’70, un luogo che con le sue terrazze sul mare ricche di fascino e di magia ha fatto da cornice alla nascita di amori ed amicizie, e ha continuato per anni ad alimentare e custodire storie ed emozioni. Il Rebus non è solo questo, e già sarebbe tantissimo: è soprattutto l’esempio di una Calabria capace di essere all’avanguardia, di fare tendenza, di primeggiare in un settore ed essere modello per gli altri. Nella Calabria del 1970 far nascere un locale come il Rebus è stata una idea coraggiosa e dirompente: arrivavano dagli Stati Uniti gli echi dei club più famosi, in Italia c’era il mito del Piper ed erano nate le prime discoteche nella riviera romagnola e in Versilia, ma il fenomeno sarebbe esploso nel decennio successivo. Ecco che il Rebus è diventato il cuore di una vita notturna che ha accompagnato le estati di migliaia di giovani calabresi e non solo, catapultati in una realtà di modernità e di un divertimento arricchito dalla conoscenza e dal confronto con coetanei arrivati da ogni parte d’Italia e d’Europa, ma anche dal contatto con le più importanti espressioni artistiche e musicali. Di questo dobbiamo ringraziare Tino, Aldo, Fabrizio e Annamaria Carpanzano e tutti i collaboratori che con coraggio, competenza, serietà e professionalità in questi cinquanta anni hanno contribuito a fare del Rebus una pagina di storia della nostra regione. La loro scelta di cessare l’attività di intrattenimento, tra l’altro supportata da serie motivazioni, certamente rattrista ma va rispettata. Spero però che le meravigliose terrazze del Rebus continuino ad essere destinate ad un uso pubblico, seppur differente, e che possano proseguire ad accogliere tanti giovani e i tanti turisti ospiti delle località del golfo di Squillace. Sarebbe meraviglioso riuscire a far continuare la storia del Rebus quale luogo di incontro tra le generazioni e di crescita sociale e culturale per l’intero territorio”.