«La vicenda surreale relativa alla fallita elettrificazione e velocizzazione della linea FS Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale – Aeroporto, rappresenta la metafora perfetta del fallimento dell’intera classe politica calabrese in materia di trasporto ferroviario». Queste sono le parole con cui Mimmo Semina, segretario provinciale Fast/Confsal Calabria.
Un excursus storico è fondamentale per rendere l’idea del nulla che si è materializzato ai danni della popolazione calabrese.
«Negli anni ottanta -dichiara- tutto era pronto: la progettazione Italfer (che oggi latita nei cassetti del Ministero dei Trasporti) persino le solite scaramucce di campanile tra i politici di Catanzaro e Lamezia sull’opportunità di iniziare i lavori dell’elettrificazione dal versante Jonico o Tirreno. Va riconosciuto quantomeno il merito di aver predisposto, quarant’anni addietro, un elaborato moderno, funzionale e di prospettiva al servizio di un’area ancora deserta, ma che ben presto sarebbe divenuta il Centro Direzionale della Calabria sul piano Amministrativo, Sanitario ed Universitario nonché importante Polo Industriale. Senza alcun dubbio che la cosiddetta “Metropolitana di Superficie”, nel percorso parallelo alla SS 280, mediante il collegamento tra i due mari in 20/25 minuti, avrebbe rappresentato un cambiamento reale proteso verso la modernizzazione dell’intera regione. Una vera e propria rivoluzione -prosegue-, infatti, migliaia di utenti provenienti ogni giorno in auto da Lamezia, Vibo, Cosenza, persino dalla provincia di RC e da tutta la dorsale Jonica sarebbero stati fortemente motivati ad abbandonare l’auto e fruire finalmente di un servizio rapido ed efficace. La decongestione del traffico su gomma avrebbe favorito altresì la fruizione del trasporto intermodale mediante una perfetta integrazione del servizio con il “Pendolo” della città di Catanzaro, consentendo un alleggerimento ottimale dei costi di gestione di un’opera che viene considerata in perdita prima ancora di essere completata e messa in esercizio. Nel contesto relativo alla mobilità di necessità per motivi di lavoro, di studio o di salute, non bisogna dimenticare la mobilità connessa al turismo ed all’intensa attività dell’Aeroporto Internazionale di Lamezia, che sarebbe stato comunque utile collegare in modo funzionale al progetto complessivo di ammodernamento»
Ferrovie: com’è andata?
«Il Sindacato Fast Confsal della Provincia di Catanzaro, -ricorda Semina- che in data 26/10/2011, ha richiesto audizione al Ministro dei Trasporti al fine di inserire, mediante proposta progettuale, la tratta ferroviaria Catanzaro Lido – Lamezia in ambito Corridoio Europeo n.1 per l’Alta Velocità ferroviaria. Tale richiesta è stata esplicitata altresì alle Istituzioni locali. In data 15 giugno 2012 è stato presentata al sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, la proposta di rivisitazione del progetto ministeriale di elettrificazione per velocizzazione linea ferroviaria Catanzaro Lido – Lamezia Terme e realizzazione raccordo con Aeroporto Internazionale. Nulla di concreto è stato acquisito e naturalmente sono prevalse le solite, sterili diatribe politiche di “campanile” tra Catanzaro e Lamezia. Perfettamente inutili in quanto il collegamento Lamezia Terme Centrale – Sambiase – Nicastro sarebbe comunque rimasto in esercizio, ma da potenziare ed elettrificare. Tali polemiche hanno partorito la soluzione tecnica attuale che andremo infine ad illustrare».
Le risorse
Il piano prevede un investimento complessivo di 315 milioni di euro. Entro agosto dovrà essere effettuata la verifica dell’impatto ambientale al Ministero della Transizione Ecologica. Tale verifica è prevista sulla linea Settingiano-Marcellinara-Nicastro che risale alla fine dell’800 e che insiste su un territorio a forte dissesto idrogeologico. In particolare, senza addentrarci nei servizi di cronaca, si segnala che negli ultimi decenni si sono succeduti crolli di ponti e tragedie sfiorate a causa di fiumare in piena che, a causa del maltempo, hanno invaso la sede ferroviaria.
Autorevoli relazioni di esperti geologi hanno precisato i pericoli per la linea FS derivanti dal territorio.
Esperita tale incombenza su cui insistono forti dubbi, sono previsti gli espropri ed entro gennaio 2023 la progettazione esecutiva per avviare concretamente i lavori. Tale avvio dovrebbe iniziare a luglio 2023. Peraltro, per consentire l’adeguamento per l’elettrificazione, bisognerebbe adeguare le gallerie, tutte obsolete, ed abbassare il piano di calpestio dei binari. La cosiddetta messa in servizio dovrebbe essere effettuata non prima di dicembre 2026.
In definitiva, la prospettiva futura è talmente complicata e surreale che diviene forte la tentazione quando si parla di ferrovie in Calabria esclamare: benvenuti su “Scherzi a parte”.