Reggio Calabria in testa alla classifica delle multe: il comune capoluogo che incassa di più in Calabria
MILANO, 3 MAG 2024 – Un’analisi condotta da Facile.it sui dati del Siope ha rivelato che Reggio Calabria è il comune capoluogo di provincia che ha incassato la somma più consistente di proventi da multe e sanzioni relative alle violazioni del Codice della Strada nel corso del 2023. La città ha registrato un incasso superiore ai 2,7 milioni di euro, posizionandosi al vertice della graduatoria calabrese.
I comuni capoluogo della Calabria nel loro complesso hanno incassato oltre 4 milioni di euro dall’applicazione delle sanzioni stradali durante lo stesso periodo. A seguire Reggio Calabria nella classifica regionale ci sono Catanzaro, con oltre 700mila euro incassati, e Crotone, che ha registrato un introito di quasi 390mila euro. Chiude la classifica calabrese il comune di Cosenza, con proventi che superano i 208.000 euro.
L’analisi ha anche analizzato l’importo delle multe pro capite, confrontando i proventi registrati nel Siope con il numero di abitanti residenti. Reggio Calabria si è rivelata nuovamente in testa a questa speciale classifica, con una media di 16 euro di sanzioni per abitante. A breve distanza seguono Catanzaro con 9 euro e Crotone con 7 euro per abitante. Il comune di Cosenza, invece, ha una multa pro capite di appena 3 euro.
Va sottolineato che non tutte le multe vengono comminate agli automobilisti residenti, con turisti e pendolari che contribuiscono significativamente ai proventi complessivi in alcune zone.
Guardando ai comuni più piccoli della Calabria, quelli con meno di 2.000 residenti, emerge che i primi due della classifica sono entrambi in provincia di Cosenza. Tarsia, con poco più di 1.800 abitanti, ha incassato quasi 450mila euro nel 2023, mentre Roseto Capo Spulico, con 1.887 abitanti, ha riscosso più di 380.000 euro di sanzioni.
Questi dati, elaborati da Facile.it e aggiornati al 15 febbraio 2024, forniscono uno sguardo dettagliato sul panorama delle multe e delle sanzioni stradali nella regione, evidenziando le disparità tra i vari comuni calabresi e il contributo significativo che tali introiti rappresentano per le casse comunali.
