Multe fino a 326,00 euro e taglio di 5 punti dalla patente
Scatta oggi, 7 novembre 2019, l’obbligo di montare sulle auto i dispositivi di allarme per i seggiolini per bambini, i cosiddetti sistemi “anti-abbandono”.
A ricordarlo è il ministero dei Trasporti, specificando che il regolamento di attuazione dell’articolo 172 del nuovo Codice della Strada in materia è stato pubblicato il 23 ottobre sulla Gazzetta Ufficiale, prevedendo l’entrata in vigore 15 giorni dopo.
Per agevolare l’acquisto dei dispositivi, è stato istituito un fondo per un incentivo di 30,00 euro per ciascun dispositivo acquistato.
Cosa prevede il decreto
Il decreto, ha spiegato l’Asaps, l’Associazione sostenitori Polstrada, prevede che i dispositivi dovranno attivarsi automaticamente e dovranno essere dotati di un allarme in grado di avvisare il conducente della presenza del bambino nel veicolo attraverso appositi segnali visivi e acustici o visivi e aptici (tattili o con vibrazioni), percepibili all’interno o all’esterno del veicolo (potranno essere dotati anche di un sistema di comunicazione automatico per l’invio di messaggi o chiamate).
Le sanzioni previste
Chi non si doterà di questi dispositivi incorrerà nelle violazioni previste dall’articolo 172 del Codice della Strada, con sanzione amministrativa da 81,00 a 326,00 euro e la decurtazione di 5 punti dalla patente.
Gli ultimi tragici episodi
Un provvedimento questo che sembra essere necessario, dopo i recenti episodi che hanno visto consumarsi l’ennesima tragedia. Non dovrebbe succedere che un genitore si dimentichi del proprio figlio. Ma succede.È successo. Si pensi all’episodio di Catania, avvenuto il 19 settembre, in cui il papà ha dimenticato il figlio in auto per ben 5 ore sotto il sole cocente, nel parcheggio del suo lavoro, convinto di averlo accompagnato all’asilo. E invece il bambino è rimasto lì, bloccato in auto e non ce l’ha fatta.
La soluzione giusta
Un dispositivo quindi che rappresenta un sostegno per quei genitori che da soli devono dividersi tra i ritmi frenetici del lavoro e gli impegni familiari.
Un provvedimento questo che sembra rappresentare la giusta soluzione per un problema che per troppe volte ha causato delle vittime, forse, o anzi quasi sicuramente, inutilmente.